nanobrontolo
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giovedì 21 novembre 2024
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boh!
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Anche io non capisco tanti elogi! Incoraggiata dalle numerose recensioni positive ho provato 2 volte a guardarlo ma ho abbandonato dopo meno di un'ora in entrambi i casi: noioso come una canzone degli Inti-Illimani.
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gattoquatto
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domenica 14 gennaio 2024
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ottimo giallo da intrattenimento
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Ottimo film giallo in stile "Agatha Christie", dal buon ritmo, trama accattivante, piacevole ironia, bravi attori, tiene desta la curiosità fino all'anno fine. Un film disimpegnato, ben realizzato e dal tono positivo, che garantisce una visione leggera ma coinvolgente. Consigliato agli amanti del genere
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eugen
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venerdì 12 gennaio 2024
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troppi thrillers, ma...
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in"Knives Out"(Rian Johnson, anche autore della sceneggiatura, 2019), thriller classico agatha-christiano, ossia con il classico repertorio dell'autrice made in England, un anziano scrittore muore, apparentemente"suicida", ma la sua vasta, avara quanto iperinteressata famiglia viene ben presto coinvolta,, viste anche ele reazioni quando si apre il testamento e si scopre che il vecchio ha lasciato tuttto all'infermiera latinoamericana. Se la polizia rimane convinta della "sua"verita', e'invece un investigatore privato, ingaggiato da un familiare del morto, rimasto segreto, a scorprie la coimplessa verita'...che vede una duplice soluzione, per cosi dire.
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in"Knives Out"(Rian Johnson, anche autore della sceneggiatura, 2019), thriller classico agatha-christiano, ossia con il classico repertorio dell'autrice made in England, un anziano scrittore muore, apparentemente"suicida", ma la sua vasta, avara quanto iperinteressata famiglia viene ben presto coinvolta,, viste anche ele reazioni quando si apre il testamento e si scopre che il vecchio ha lasciato tuttto all'infermiera latinoamericana. Se la polizia rimane convinta della "sua"verita', e'invece un investigatore privato, ingaggiato da un familiare del morto, rimasto segreto, a scorprie la coimplessa verita'...che vede una duplice soluzione, per cosi dire... Decisamente Daniel Craig ribadisce la priorita'del detective privato(modello Sherlock Holmes...)rispetto alla polizia"di stato", ma corprotagonista e'la brava Ana de Amas, interpreti Jamie Lee Curtis, Crhis Evans, per non dire che l'anziano morto e'Christopher Plummer. Ormai, realizzando un thriller, e'difficile essere originali, ma in qualche modo Johnson ci riesce., anche se siamo lontnani dal grnade modlelo di sempre(appunto Sherlock di sir Arthur Conan Doyle e in secondo appello Agatha Christie...). Eugen
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stenoir
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sabato 25 febbraio 2023
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quei bei gialli di una volta...
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Nell’enorme tenuta della famiglia Thrombey, situata in Massachusetts, viene ritrovato privo di vita, il patriarca Harlan (Christopher Plummer); la sera prima, la vittima ha festeggiato l’85° compleanno, alla presenza dell’intera famiglia (considerarla disfunzionale è dir poco: continui litigi, differenza di vedute, conflitti tra i vari componenti…), della domestica e dell’infermiera personale Marta Cabrera (Ana De Armas). Una settimana dopo, tutti i partecipanti sono convocati e invitati a presentarsi nella tenuta, perché, se per il detective tenente Eliot (Lakeith Stanfield), Harlan Thrombey si è suicidato, per l’investigatore privato Benoit Blanc (Daniel Craig), invece, si tratta di omicidio; il motivo è semplice: quella mattina, egli, ha ricevuto una busta anonima, con dentro del denaro e la richiesta di indagare.
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Nell’enorme tenuta della famiglia Thrombey, situata in Massachusetts, viene ritrovato privo di vita, il patriarca Harlan (Christopher Plummer); la sera prima, la vittima ha festeggiato l’85° compleanno, alla presenza dell’intera famiglia (considerarla disfunzionale è dir poco: continui litigi, differenza di vedute, conflitti tra i vari componenti…), della domestica e dell’infermiera personale Marta Cabrera (Ana De Armas). Una settimana dopo, tutti i partecipanti sono convocati e invitati a presentarsi nella tenuta, perché, se per il detective tenente Eliot (Lakeith Stanfield), Harlan Thrombey si è suicidato, per l’investigatore privato Benoit Blanc (Daniel Craig), invece, si tratta di omicidio; il motivo è semplice: quella mattina, egli, ha ricevuto una busta anonima, con dentro del denaro e la richiesta di indagare. Pertanto, agli occhi di Blanc, ognuno dei presenti alla festa, potrebbe essere un potenziale assassino… Durante la visione di Knives Out, è impossibile non pensare, soprattutto per gli amanti del genere giallo, alle storie dell’indiscussa Maestra Agatha Christie e, in particolar modo ad alcuni film tratti dai suoi libri: basti citare Assassinio sull’Orient Express e Assassinio sul Nilo. Un’altra caratteristica in comune con i suddetti è il cast di prim’ordine: diverse stelle di Hollywood, “sulla cresta dell’onda” negli anni ’70 -e non solo-, per i due lungometraggi sopraccitati, altrettanti svariati attori famosi di queste ultime -a parte Plummer, Jamie Lee Curtis e Don “Sonny di Miami Vice” Johnson- decadi, per Knives Out; possiamo poi notare Daniel Craig muoversi e imbastire supposizioni come un provetto Hercule Poirot (l’investigatore per eccellenza creato dalla fantasia della Christie). Doveroso, anche, citare il quasi omonimo Invito a cena con delitto (1976) eSignori, il delitto è servito (1985 - in pratica il tentativo di mettere su pellicola il gioco in scatola Cluedo), ma, se in questi due casi, si trattava perlopiù di prendersi gioco del genere (ne è un esempio lampante, in Invito a cena con delitto, il fatto di avere come nomi dei personaggi, quelli relativi ai detective immaginari, ma storpiati) e perché no, anche dello spettatore, in Knives Out, la storia, pur presentando, a volte, situazioni divertenti e grottesche -come dimenticare i rigurgiti veritieri dell’infermiera?- è un vero e proprio thriller, che non farà di certo “saltare sulla sedia”, ma sicuramente riuscirà a coinvolgere fino alla conclusione, chi lo sta vedendo. E di questi tempi, certamente, non è poco.
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jonnylogan
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sabato 19 novembre 2022
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cluedo ?
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“Ma non vi sembra di essere al centro della villa del Cluedo?”. C’è chi l’ha pensato e chi mente. Rian Johnson, autore di alcune perle come Brick. Dose Mortale. Esordio scritto e diretto con un budget risicato. E Star Wars: Episodio VIII - Gli ultimi Jedi. Rilegge il genere giallo ponendo Knives Out proprio sul solco dei due estremi precedenti, ovvero a metà fra un film per pochi intenditori e uno sbanca botteghini. Rileggendo i romanzi di Agatha Christie e Arthur Conan Doyle, e aggiungendo al retrogusto deduttivo declinato però in salsa a stelle e strisce, alcuni nuovi accorgimenti.
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“Ma non vi sembra di essere al centro della villa del Cluedo?”. C’è chi l’ha pensato e chi mente. Rian Johnson, autore di alcune perle come Brick. Dose Mortale. Esordio scritto e diretto con un budget risicato. E Star Wars: Episodio VIII - Gli ultimi Jedi. Rilegge il genere giallo ponendo Knives Out proprio sul solco dei due estremi precedenti, ovvero a metà fra un film per pochi intenditori e uno sbanca botteghini. Rileggendo i romanzi di Agatha Christie e Arthur Conan Doyle, e aggiungendo al retrogusto deduttivo declinato però in salsa a stelle e strisce, alcuni nuovi accorgimenti. Ambientando la narrazione in un New England che pare la vecchia Inghilterra e in cui Christopher Plummer, qui alla sua penultima fatica, impersona uno scrittore ultraottantenne celebre quanto basta per essere multimilionario e che può rappresentare il facile bersaglio di un manipolo di serpenti mascherati da figli e nipoti. A tutto queste scelte canoniche, per quel che riguarda il genere, Johnson aggiunge la novità di una soluzione quasi a inizio film per poi mostrarci la psicologia di chi insegue il colpevole e di chi cerca di sfuggire all’arresto e aggiungendovi altre sotto trame adrenaliniche. Alla fine un cast stellare e un Daniel Craig a suo agio nel ruolo di un detective privato, esattamente come lo era in quello di Bond, consentono alla pellicola di rappresentare un piccolo gioiello nel firmamento dei gialli vecchia maniera.Rimaniamo in attesa del sequel, a breve sul grande schermo, per capire dove il regista originario di Silver Spring, vorrà fare sconfinare questa volta il genere thriller.
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jonnylogan
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sabato 19 novembre 2022
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cluedo ?
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“Ma non vi sembra di essere al centro della villa del Cluedo?”. C’è chi l’ha pensato e chi mente. Rian Johnson, autore di alcune perle come Brick. Dose Mortale. Esordio scritto e diretto con un budget risicato. E Star Wars: Episodio VIII - Gli ultimi Jedi. Rilegge il genere giallo ponendo Knives Out proprio sul solco dei due estremi precedenti, ovvero a metà fra un film per pochi intenditori e uno sbanca botteghini. Rileggendo i romanzi di Agatha Christie e Arthur Conan Doyle, e aggiungendo al retrogusto deduttivo declinato però in salsa a stelle e strisce, alcuni nuovi accorgimenti.
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“Ma non vi sembra di essere al centro della villa del Cluedo?”. C’è chi l’ha pensato e chi mente. Rian Johnson, autore di alcune perle come Brick. Dose Mortale. Esordio scritto e diretto con un budget risicato. E Star Wars: Episodio VIII - Gli ultimi Jedi. Rilegge il genere giallo ponendo Knives Out proprio sul solco dei due estremi precedenti, ovvero a metà fra un film per pochi intenditori e uno sbanca botteghini. Rileggendo i romanzi di Agatha Christie e Arthur Conan Doyle, e aggiungendo al retrogusto deduttivo declinato però in salsa a stelle e strisce, alcuni nuovi accorgimenti. Ambientando la narrazione in un New England che pare la vecchia Inghilterra e in cui Christopher Plummer, qui alla sua penultima fatica, impersona uno scrittore ultraottantenne celebre quanto basta per essere multimilionario e che può rappresentare il facile bersaglio di un manipolo di serpenti mascherati da figli e nipoti. A tutto queste scelte canoniche, per quel che riguarda il genere, Johnson aggiunge la novità di una soluzione quasi a inizio film per poi mostrarci la psicologia di chi insegue il colpevole e di chi cerca di sfuggire all’arresto e aggiungendovi altre sotto trame adrenaliniche. Alla fine un cast stellare e un Daniel Craig a suo agio nel ruolo di un detective privato, esattamente come lo era in quello di Bond, consentono alla pellicola di rappresentare un piccolo gioiello nel firmamento dei gialli vecchia maniera.Rimaniamo in attesa del sequel, a breve sul grande schermo, per capire dove il regista originario di Silver Spring, vorrà fare sconfinare questa volta il genere thriller.
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paolp78
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lunedì 11 luglio 2022
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trama snocciolata in modo magistrale
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Giallo di impianto classico, di quelli resi celebri da Agatha Christie, con l’astuto investigatore che deve sbrogliare la matassa per arrivare ad identificare l’assassino entro una schiera di sospettati. Come si conviene per pellicole di questo genere, non mancano i colpi di scena che vengono snocciolati durante tutto il film costruendo così una trama articolata e capace di svilupparsi in modo davvero magistrale.
Il regista Rian Johnson, autore anche della sceneggiatura, conosce le pecche della sua opera, in particolare alcuni passaggi della trama che reggono poco, ma riesce a mascherarle sapientemente grazie ad un bel impianto narrativo ricco di personaggi e caratterizzato da un ritmo piacevolmente sostenuto, che non dà tregua allo spettatore, impedendogli di fare caso agli aspetti meno convincenti della storia.
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Giallo di impianto classico, di quelli resi celebri da Agatha Christie, con l’astuto investigatore che deve sbrogliare la matassa per arrivare ad identificare l’assassino entro una schiera di sospettati. Come si conviene per pellicole di questo genere, non mancano i colpi di scena che vengono snocciolati durante tutto il film costruendo così una trama articolata e capace di svilupparsi in modo davvero magistrale.
Il regista Rian Johnson, autore anche della sceneggiatura, conosce le pecche della sua opera, in particolare alcuni passaggi della trama che reggono poco, ma riesce a mascherarle sapientemente grazie ad un bel impianto narrativo ricco di personaggi e caratterizzato da un ritmo piacevolmente sostenuto, che non dà tregua allo spettatore, impedendogli di fare caso agli aspetti meno convincenti della storia.
L’altro elemento di rilievo è l’azzeccatissima chiave leggera scelta da Johnson per la narrazione, con la pellicola che può essere definita una commedia gialla capace di farsi apprezzare sotto vari punti di vista.
Il cast corale, necessario in opere di questo genere, è formato da ottimi interpreti ben assemblati: quelli più presenti in scena sono la protagonista femminile Ana de Armas e Daniel Craig che interpreta il ruolo chiave dell’arguto investigatore. Altri ruoli fondamentali sono quelli affidati al vecchio, ma sempre bravo Christopher Plummer ed al prestante Chris Evans che se la cava bene. Ancora meglio a mio giudizio Michael Shannon, Toni Collette, Don Johnson e Jamie Lee Curtis impiegati in ruoli difficili che permettono ai bravissimi interpreti di mettere in mostra versatilità e talento. Infine va menzionato Lakeith Stanfield in una parte essenzialmente di alleggerimento.
Piacevoli le scelte di scenografia e abiti che contribuiscono a produrre le azzeccate atmosfere glamour che si sposano perfettamente con lo stile leggero della narrazione.
Enigmatica, intelligente e piena di humor la scena conclusiva.
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lucas1997
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giovedì 11 marzo 2021
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un giallo perfetto
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Bellissimo film, sopratutto per il cast eccezionale e poi é congegnato in modo perfetto.
Alla fine era da molto tempo che non vedevo un giallo con cosi tanto entusiasmo
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carloalberto
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martedì 1 dicembre 2020
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fatte le debite proporzioni...
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Cena con delitto - Knives Out sta ad Assassinio sull'Orient Express come Rian Johnson sta ad Agatha Christie e Benoit Blanc sta a Hercule Poirot come Daniel Craig sta a Peter Ustinov.
Fatte le debite proporzioni, il film ripropone gli elementi del più classico dei gialli: il cadavere di uomo ritrovato in una stanza di una grande villa, con una piccola variazione sul tema dell’enigma della porta chiusa, tanti sospettati, ognuno con un proprio movente, ed il detective flemmatico che deve individuare il colpevole, dipanando la matassa di falsi indizi, grazie al suo formidabile acume.
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Cena con delitto - Knives Out sta ad Assassinio sull'Orient Express come Rian Johnson sta ad Agatha Christie e Benoit Blanc sta a Hercule Poirot come Daniel Craig sta a Peter Ustinov.
Fatte le debite proporzioni, il film ripropone gli elementi del più classico dei gialli: il cadavere di uomo ritrovato in una stanza di una grande villa, con una piccola variazione sul tema dell’enigma della porta chiusa, tanti sospettati, ognuno con un proprio movente, ed il detective flemmatico che deve individuare il colpevole, dipanando la matassa di falsi indizi, grazie al suo formidabile acume.
C’è tutto, tranne la sorpresa della rivelazione finale dell’assassino, di cui, purtroppo, si intuisce l’identità già a metà film.
La migliore interpretazione è del novantenne Christopher Plummer. Per il resto la caratterizzazione degli altri personaggi è piuttosto scarsa, nonostante il cast a disposizione, e, cosa più grave, manca quasi del tutto quella del protagonista, la cui figura appare appena abbozzata.
Il personaggio di Craig, più a suo agio nei film d’azione nei panni di James Bond, un tipo di eroe agli antipodi di quello costretto ad interpretare in questa pellicola, non convince e non coinvolge. L’investigatore privato Benoit Blanc, ingaggiato da un’entità misteriosa, motore immobile di tutta l’azione e naturalmente al centro della scena in questo genere di film, se raffrontato con personaggi analoghi, ben altrimenti tratteggiati dalla penna di grandi scrittori e portati sullo schermo, il già citato Poirot o anche Nero Wolfe o Maigret, risulta privo di personalità e di carisma e talmente scialbo ed insignificante da passare in secondo piano anche rispetto al personaggio, decisamente più marcato, dell’infermiera del vegliardo Plummer, interpretata da una giovane attrice cubana, Ana de Armas, brava si, ma non tanto da poter rubare la scena al protagonista, se non con la complicità, si spera involontaria, dello sceneggiatore.
Alcune battute, ispirate da un sottile umorismo inglese, sarebbero dovute risultare ironiche ed alcune trovate, come quella dell’infermiera che vomita quando mente, addirittura divertenti. Ma lo humour è forse troppo anglosassone e finisce per essere quasi impalpabile e la scenetta comica della ragazza che vomita, peraltro ripetuta più volte, è troppo grossolana e non fa nemmeno sorridere.
Il film, dopo la prima mezz’ora, in cui ancora succede qualcosa, scorre via monotono senza mordente e senza veri colpi di scena, trascinandosi stancamente sino al finale ampiamente prevedibile.
Miracolosamente il cast riesce a tenere desta l’attenzione ed evita per un pelo lo sbadiglio.
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giuseppetoro
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sabato 21 novembre 2020
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ottimo film
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Film molto bello e ben strutturato, fino alla fine resti col dubbio
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