Titolo originale | The Favourite |
Anno | 2018 |
Genere | Biografico, Storico, |
Produzione | Grecia |
Durata | 120 minuti |
Regia di | Yorgos Lanthimos |
Attori | Olivia Colman, Emma Stone, Rachel Weisz, Nicholas Hoult, Joe Alwyn James Smith (II), Mark Gatiss, Jenny Rainsford, Jack Veal, Jon Locke, Emma Delves, Faye Daveney, Paul Swaine, Jennifer White (II), Lilly-Rose Stevens, Denise Mack, Horatio, Willem Dalby, Edward Aczel, Carolyn Saint-Pé, Everal A Walsh, Basil Eidenbenz, Declan Wyer, Anthony Dougall, James Melville, Timothy Innes, Ben English, Wilson Mbomio, Peter Brookes, Gavin Henderson, Djordje Jovanovic, Sam Kemp, Hana McDowell, James Perrin, Luca Wiseman, Callum Lewin, Liam Fleming, Angela Hicks, Martin Pemberton. |
Uscita | giovedì 24 gennaio 2019 |
Tag | Da vedere 2018 |
Distribuzione | 20th Century Fox Italia |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,41 su 24 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 11 febbraio 2019
Argomenti: Royal Family
Primi anni del XVIII secolo. L'Inghilterra è in guerra contro la Francia e una fragile regina Anna siede sul trono. Il film ha ottenuto 9 candidature e vinto un premio ai Premi Oscar, Il film è stato premiato al Festival di Venezia, 4 candidature e vinto un premio ai Golden Globes, 10 candidature e vinto 7 BAFTA, 4 candidature agli European Film Awards, 13 candidature e vinto 2 Critics Choice Award, 2 candidature a SAG Awards, 1 candidatura a Spirit Awards, ha vinto un premio ai CDG Awards, 1 candidatura a Producers Guild, a AFI Awards, In Italia al Box Office La favorita ha incassato 3 milioni di euro .
La favorita è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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CONSIGLIATO SÌ
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Inghilterra, 18esimo secolo. La regina Anna è una creatura fragile dalla salute precaria e il temperamento capriccioso. Facile alle lusinghe e sensibile ai piaceri della carne, si lascia pesantemente influenzare dalle persone a lei più vicine, anche in tema di politica internazionale. E il principale ascendente su di lei è esercitato da Lady Sarah, astuta nobildonna dal carattere di ferro con un'agenda politica ben precisa: portare avanti la guerra in corso contro la Francia per negoziare da un punto di forza - anche a costo di raddoppiare le tasse sui sudditi del Regno. Il più diretto rivale di Lady Sarah è l'ambizioso politico Robert Harley, che farebbe qualunque cosa pur di accaparrarsi i favori della regina. Ma non sarà lui a contendere a Lady Sarah il ruolo di Favorita: giunge infatti a corte Abigail Masham, lontana parente di Lady Sarah, molto più in basso nel sistema di caste inglese.
Quel che non manca ad Abigail però sono la bellezza e l'istinto di sopravvivenza, sviluppato in decenni di abusi e prepotenze subìte. Quale delle due donne riuscirà ad insediarsi per sempre come Favorita della regina?
Yorgos Lanthimos applica la sua visione nichilista ad un trio tutto al femminile e a una società teatro di sanguinosi conflitti di classe. E proprio perché il contesto e le tre protagoniste hanno motivi condivisibili per essere spietate, la storia esce dall'astrazione metafisica che aveva caratterizzato i lavori precedenti del regista.
La Favorita è calato in un contesto storico e politico ben preciso, e racconta senza troppe esagerazioni la condizione femminile come un percorso a ostacoli all'interno di un mondo patriarcale che lascia alle donne pochissimi spazi di manovra, e ancor minori difese. L'unica donna che conta, qui, è la regina, ma questo non la sottrae alle logiche del potere declinato al maschile, che si esprime al grado zero con l'ennesima guerra. Anna è una bambina mai cresciuta (e impossibilitata a veder crescere i suoi numerosi figli) capace di improvvise gentilezze e di altrettanto imprevedibile ferocia. Una creatura sola e malata al crocevia degli interessi degli altri, mascherati da ossequio o da affetto. Ma al contrario di ogni altro cittadino inglese, la regina può dire: "Si fa così perché lo dico io" - il che è il sogno di ogni bambino viziato, oltre che la più elementare espressione del potere assoluto. Per questo l'ironia che colora tutta la narrazione è maliziosa e puerile, incline al dispetto più ancora che al sopruso, e solleva (finalmente) la narrazione dal registro plumbeo di molto Lanthimos precedente.
La cinepresa del regista (e del suo direttore della fotografia, l'irlandese Robbie Ryan, già "occhio" di Andrea Arnold) crea spazi compressi e claustrofobici, microcosmi autoreferenziali schiacciati da un fish eye che stritola gli esseri umani in una morsa fatale. All'interno delle sue inquadrature le tre attrici protagoniste - Olivia Coleman nei panni della regina, in grado di fingere un'emiparesi senza perdere i tempi comici e drammatici, Rachel Weisz in quelli di Lady Sarah ed Emma Stone nel ruolo di Abigail - fanno a gara a superarsi in bravura, ognuna alzando l'asticella recitativa a mano a mano che nei loro personaggi aumenta il livello di perfidia e la capacità di inventarsi strategie di dominio sempre più perverse. Ad ogni loro gesto corrisponde un istinto vitale, ancorché malato, che questa volta ha una giustificazione sociale e porta acqua al mulino dell'empowerement femminile: mostrando però come la brutalità e l'efferatezza non siano appannaggio solo maschile, ma parte integrante (e imprescindibile) della natura umana.
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Dopo due ottimi film surreali e metaforici (“The Lobster”, 2015 e “Il sacrificio del cervo sacro”, 2017), il regista greco Yorgos Lanthimos tenta un genere per lui nuovo, il film storico, con ottimi risultati. Magistralmente servito da una sceneggiatura non sua (di Deborah Davis e Tony McNamara), Lanthimos entra alla corte inglese di Anna Stuart (regina dal 1702 al 1707) e ce [...] Vai alla recensione »
Rimango allibito quando leggo che questo film ha ricevuto 10 candidature all'Oscar. È vero che gli spettacoli di questa stagione sono di basso livello, ma premiare un film normale come questo fa riflettere. Ironico, ma neppure tanto, serio, ma solo in parte passa come acqua corrente senza lasciare sensazioni particolari. Con un altro cast nessuno lo avrebbe notato.
Lanthimos ha colpito ancora! Dopo il noioso Il massacro del cervo sacro si è "gettato" e pazienza che ha massacrato la storia ( in realtà spesso nei film storici anche di valore ci sono numerose indulgenze sui reali avvenimenti) ma ha creato un'opera mediocre, noiosa ed inverosimile. Ovviamente le lobby della critica hanno espresso grandi elogi al film che è addirittura [...] Vai alla recensione »
Amo molto questo regista greco che crea sempre delle atmosfere al limite del paradosso. In “La Favorita” Yorgos Lanthimos presenta le persone quasi una sequenza di caricature (in particolare i nobili incipriati e imparruccati). Si ispira a figure realmente esistite ma mette in scena le dicerie che erano in auge presso la corte, mai verificate del tutto dagli storici.
Ambientazioni, costumi e fotografia fantastici, davvero, per il resto io l'ho trovato molto noioso. La trama francamente mi è sembrata davvero banale, prevedibile e sostanzialmente monotematica: due ore ripetitive di ripicche fra donne. Sullo sfondo tutta una serie di personaggi ed eventi ben poco delineati, giusto quel poco per fare da "motivazione" a questi "dispetti" [...] Vai alla recensione »
Yorgos Lanthimos centra il suo obiettivo di raccontarci qualcosa, pochi punti chiari e nitidi, dotati di grande significato e una cura dell’immagine, e dell’atmosfera da abile artista. La Favorita, che suggerisce l’aspetto più tenero, ma allo stesso tempo viziato, in una relazione, si sintetizza e trova la sua chiave di lettura (con ironia) nei titoli di coda: pura [...] Vai alla recensione »
La storia della regina Anna raccontata da un punto di vista intimistico; i problemi fisici e le fragilità caratteriali inducono la Regina a rimettersi alle decisioni della sua assistente, Lady Sarah, che ha precisi obiettivi politici: favorire la guerra contro la Francia, aumentando la pressione fiscale. Il rapporto tra Lady Sarah e la regina va oltre le apparenze, è fatto di amore e [...] Vai alla recensione »
Un film corrosivo, un cazzotto nello stomaco: in pratica, a mio gusto un capolavoro. La memoria va a Le relazioni Pericolose, con Glenn Close ma qui il film storico perde patinatura e ci mostra una nobiltà come non mai sporca e cattiva (Per citare il film con Manfredi). Il linguaggio è moderno come la divisione in capitoli alla Tarantino.
Lanthimos confeziona la sua opera più matura e forse più spendibile commercialmente,in quanto è presente una sorta di canovaccio ed è meno astratta dei film precedenti,quindi più facilmente fruibile dal grande pubblico. Il film è irreverente,caustico e sfrontato come gli altri, con dialoghi pungenti e sarcastici, a volte comici. Scritto quindi benissimo, è recitato in maniera divina da un terzetto [...] Vai alla recensione »
Nulla da dire sulla bravura delle protagoniste: Rachel Weisz, Emma Stone e Olivia Colman sono professioniste di altissima qualità e arricchiscono questo film intrigante per una buona metà, poi francamente un po' scontato. L'idea delle relazioni saffiche intrattenute dalla Regina con le sue favorite ... ipotesi poco suffragata da prove, in verità.
“La favorita” (The Favourite, 2018) è il settimo lungometraggio del regista-sceneggiatore greco Yorgos Lanthimos. In un sabato-cine con una sala per metà piena (o se preferite metà vuota...con oltre duecento posti) si esce dalla proiezione del film un po’ assopiti e non entusiasti rispetto a scritture (quasi) di entusiasmi e nomination a iosa.
Alla 75esima Mostra del Cinema di Venezia è stato presentato il nuovo lavoro di Yorgos Lanthimos, "The Favourite", la cui trama si intreccia sullo sfondo della guerra tra Regno Unito e Francia, in un gioco di potere e seduzione alla corte della Regina Anna. Con un cast straordinario, le cui protagoniste principali sono tutte donne, assistiamo ad una lotta per la supremazia e la sopravvivenz [...] Vai alla recensione »
chi mi conosce sa che non amo sto tipo di film e anche sto tipo di regista e quindi ( è umano ) parto sempre prevenuto. perciò credetemi dare la piena sufficienza a sto film significa che è un capolavoro! cosa mi è piaciuto : le tre attrici protagoniste. date un oscar a olivia colman che se lo merita. ho apprezzato molto la sapienza del regista che ha [...] Vai alla recensione »
Lo spirito ironico, a volte sarcastico, che trapela dai dialoghi e la vena grottesca, con cui sono raffigurati alcuni personaggi minori, non ingannino. L’iperrealismo della bellissima scenografia è soltanto apparenza. Lanthimos non ha rinunciato alla sua simbologia. La sovrapposizione finale di tre immagini diverse rivela il significato simbolico del film.
Alla corte di Anna (Olivia Colman), ultima regina degli Stuart, dalla salute cagionevole e dall’intelletto piuttosto limitato, due donne, la duchessa Sarah Malborough (Rachel Weisz, splendida e conturbante) e la cugina decadute di quest’ultima, Abigail Hill (Emma Stone, meno folgorante che in altre recenti prove) si contendono i favori della sovrana.
Il film di Lanthimos non manca certo di cura formale, e neanche di sostanza. Quanto alla prima, basterebbe accennare alla strepitosa fotografia, con uso a volte spiazzante di lenti super-grandangolari, che deformano volutamente la scena, e che forse stanno proprio a suggerire come sia facile vedere (o far vedere) le cose come non sono. Bellissimi anche i primi piani ripresi dal basso, alla O.
Lo sguardo ironicamente corrosivo e surreale di Lanthimos rivela possibilità inattese del film in costume, ricreando un "Barry Lyndon" tutto al femminile, citandolo nelle forme visive e narrative, musicali, e nei contenuti (la storia di un'arrivista, la scansione in capitoli, le scene al lume di candela e quella del concerto interrotto, la scrittura di quella lettera che [...] Vai alla recensione »
Film elegante e sontuoso nella ricostruzione degli ambienti, con splendidi interni, splendidi costumi, una sceneggiatura brillante e un vivido commento musicale che accompagna con efficacia lo svolgimento dei fatti. Emergono le tre protagoniste: la debole e capricciosa regina e le due dame di corte che se ne contendono i favori. Il contenuto è avvincente, ricco di colpi di scena, con tre attrici [...] Vai alla recensione »
I giochi di potere tra donne bellissime e seducenti, che sanno come usare le loro armi per ottenere favori, non sono nulla di nuovo. La sceneggiatura vuole essere scandalosa per sembrare innovativa ma in reltà rischia di sembrare forzata; "esagerato" è la parola che mi passa per la testa durante il fim. La trama poco sviluppata e povera di colpi di scena ci permette però [...] Vai alla recensione »
Sembra quasi trattarsi di una commedia in costume, considerata l'ironia che avvolge continuamente le vicende. Assistiamo ad una tipica storia di lotta di potere all'interno del palazzo reale inglese. La regina è debole e malata, quindi la dama di compagnia ha ampie prerogative che non esita a sfruttare. Proprio questo ruolo di favorita della sovrana è l'oggetto del contendere [...] Vai alla recensione »
Decenni di ricerche storiche dedicate allo studio della vita quotidiana nei secoli passati sembrano aver dato i frutti sperati da Jacques Le Goff, se in questo film si può mostrare efficacemente la vita di una regina inglese del Settecento, molto più vecchia della sua età, tormentata dalla gotta e dal mal di stomaco, le cui uniche distrazioni sono l'allevamento dei conigli e i rapporti amorosi con [...] Vai alla recensione »
Una lotta per il potere dove non c'è posto per la pietà. Le bravissime protagoniste danno corpo a questo dramma feroce raccontato con un registro ironico. Ne esce un film godibile e destinato al successo di pubblico. Non c'è la visionarietà del capolavoro, siamo lontani da "the lobster". La società inglese del XII sec.
In una ambientazione del diciottesimo secolo con una regina incapace,lussuriosa,malata e perfida e soprattuto debole il bravissimo regista Lanthimos sfodera una sceneggiatura che racchiude tutte le perfide angherie che una donna poteva subire in quel periodo storico ma non tralasciando la voglia di potere che le stesse donne ambivano nel diventare le favorite,con intrecci di palazzo dove tutto contava [...] Vai alla recensione »
Chissà quante volte nella storia umana, personaggi avidi, egoisti, cinici, arrivisti e privi di ogni scrupolo, hanno scorrazzato nelle corti reali e imperiali, in politica, nelle aziende, all'interno delle famiglie e - perchè no - nelle gerarchie ecclesiastiche?! A colpi di clava, macete e bazooka (si fa per dire) due donne, dalle caratteristiche [...] Vai alla recensione »
Yorgos Lanthinos, al terzo tentativo in lingua anglosassone, riesce nell’obiettivo finale. Coadiuvato da un tris d’assi al femminile infatti, traspone in maniera impeccabile un menage a trois sul grande schermo, facendosi un po' più da parte rispetto al troppo estroso “Il sacrificio del cervo sacro” e al super intrigante “The Lobster”.
Yorgos Lanthimos rappresenta in maniera molto originale la vita a corte durante il regno della Regina Anna. Siamo di fronte non alle classiche immagini piumate e cotonate viste in altri film del genere, che pur ci sono, ma vengono miscelate con arte ad altre molto più crude e realistiche che, nonostante all'apparenza sembrerebbero in contrasto tra loro, in realtà ci fanno vedere [...] Vai alla recensione »
Il trailer mi aveva fatto pensare ad un buon film , ma non da 10 nomination. Forse 10 sono eccessive, ma è comunque un gran film. Lanthimos, cresciuto rispetto ai precedenti anche se con un soggetto forse più facile, ha saputo confezionare un film non comune per l'ambiente di corte. Fotografia fantastica, con un uso costante del buio illuminato dalle candele, come era effettivamente [...] Vai alla recensione »
Per incomprensibili programmazioni consuete delle grandi Mayor che mi rifiuto di credere casuali, il film esce nelle sale a pochi giorni da “Maria Regina di Scozia”. L’accostamento dei due film diventa inevitabile ed è facile conclusione arrivare a dire che la condizione di sovrana è quanto di meno auspicabile [...] Vai alla recensione »
Ammetto, La Favorita è il primo film che vedo di Yorgos Lanthimos. L’ho trovato sorprendente, anche se racconta una storia di una lotta per il potere e per la sopravvivenza, non solo al femminile, senza esclusione di colpi e particolarmente cruda, e senza lasciare uno spazio, uno spazietto, ai buoni sentimenti o alla speranza. Il respiro delle riprese, con l’uso anche del grandangolo, [...] Vai alla recensione »
Bel film, molto curato, ottimamente interpretrato da tre ottime attrici, purtroppo rovinato da un uso eccessivo e ridondante del fish eye che, se usato con parsimonia avrebbe sottolineato alcune scene cruciali e impreziosito l'opera, ma usato ossessivamente disturba lo spettatore e svilisce tutto il film e la accurata rappresentazione delle scene in interni e esterni.
La recensione ufficiale parla di un uso del fisheye o del supegrandangolo funzionale alla storia ed allo schiacciamento dell’ambiente sulle due donne rivali al cospetto o al servizio della regina gottosa. Tuttavia a mio modesto avviso di semplice fotografo appassionato di cinema, l’immagine del fish-eye o del supergrandagolare stanca se è ripetuta in diverse immagini o peggio [...] Vai alla recensione »
A parte costumi e ambienti (pregevoli), non credo meriti ulteriori commenti.
Ormai è diventato raro vedere un film decente; ogni volta si esce dal cinema con la sensazione di aver buttato due ore della propria vita (oltre ai soldi del biglietto). Anche questo film conferma la regola. C'è solo tecnica. Ambientazioni e scenografie perfette, costumi fantastici, fotografia... Ma è un film spezzettato in tante piccole scene di pochi minuti, con un soggetto [...] Vai alla recensione »
Sullo sfondo di un meraviglioso castello, si muovono tre personaggi femminili: la regina Anna, vissuta nel Settecento, che ha perso il marito e ben diciassette figli, debole di nervi e dalle tendenze saffiche; la sua dama di compagnia la duchessa di Marlborough che ne condiziona la volontà andandoci a letto, e la cugina della duchessa che cercherà in tutti i modi di diventare la favorita. [...] Vai alla recensione »
La collocazione storica della vicenda è quasi accessoria,il popolino affamato giusto citato. Le vicende personali delle donne ai vertici del regno,invece,sono passate all'ingrandimento,e lo sono con accuratezza descrittiva e sottile analisi psicologica. Vizi e virtù,poche,descritti con indulgenza,un mondo arcaico e sorprendentemente duro,in particolare per il gentil sesso.
Film magnificamente interpretato dalle 3 protagoniste e magistralmente diretto da un Lanthimos in stato di grazia (forse solo un po' ridondante nell'uso del fisheye), trova un certo limite nella sceneggiatura superficiale e troppo in linea con lo "spirito del tempo" attuale.
Strategie femminili banalissime e prive di patos, uno stile dei dialoghi scollato (pungente e forbito per gran parte del film con brevi e inutili incursioni nella volgarità quando si discute sulle abitudini sessuali delle tre protagoniste), una storia che ruota esclusivamente sulle dinamiche di potere esercitate a diversi livelli da sole donne (leggevo commenti sulla marginalità [...] Vai alla recensione »
( 3,5 ) Molto bello, ben ricostruito, belli gli abiti, il castello, carrozze, giochi di potere, capricci, gelosie, amarezze, un clima attuale, un biografico forse un po romanzato ma personalmente ben narrato, un mix di drammatico e commedia, 120 minuti, un po lungo.
Solo due righe perchè il nostro punto di vista non si abbassi a livello del film: riconosciamo l'ottima cura su ambientazione e costumi, ma per tutto, anzi tutto il resto è immodizia. Lo diciamo con molto dolore, perche ci aspettavamo di vedere un capolavoro, ed abbiamo aspettato fino all'ultimo secondo per comprendere che questo è ciò che oggi è considerato [...] Vai alla recensione »
Un film dal colore femminile con ampi graffi di nero per arrivare al potere. Sembra un libro più che un film con i suoi capitoli che lentamente passano sullo schermo. Una vita di corte diversa dai soliti racconti e dal solito cinema. Apprezzato il regista che azzarda l'uso del fish eye in numerose inquadrature. Panoramiche e movimenti di macchina studiati nei minimi dettagli che fanno di [...] Vai alla recensione »
Quasi capolavoro ma 5 stelle le do tutte per stare in controtendenza
Ciò che colpisce,al primo impatto è l'mpianto visivo,in tutti i suoi aspetti.Attoriali,con tre splendide attrici;scenici,dove la rigorosità regale,fa il paio con quella della location,infine,registica,dove la camera con inquadrature dal basso,primi piani ficcanti,rendono alla perfezione l'emotività dei personaggi,che traspare con una mimica facciale e degli occhi [...] Vai alla recensione »
La favorita è una tragedia, l'ennesima nella filmografia del regista greco, osservata però attraverso il filtro deformante della commedia grottesca in costume. Un travestimento che consente a Lanthimos di alludere senza gridare, di osservare senza indugiare nel sadismo, di raccontare senza compiacersi del dolore messo in scena. La risata nasconde il dramma, ma non lo annulla mai. La [...] Vai alla recensione »
Che brutta figura fanno tutti gli uomini in questo film ambientato alla corte inglese di Anna Stuart, regina dal 1702 al 1707. Vanno in guerra oppure si incipriano, si mettono parrucche e giocano come tanti imbecilli. La regina (Olivia Colman) ha la gotta, ha perso 14 figli, è capricciosa e non le rimane che il piacere fisico con la vera regina, che è la sua favorita, Lady Sarah [...] Vai alla recensione »
un soggetto che in mano ad uno sceneggiatore ed un regista appena professionali avrebbe potuto dire realmente qualcosa, si perde in un'allegoria grottesca sciattamente diretta (con gran uso di ottiche esageratamente grandangolari) e prevedibile in ogni fase come un'eclisse lunare. Del trio attoriale la Stone, pur abile, è la meno in parte. Categoria filmica di appartenenza: Tempo perso.
Nonostante che mi sia piaciuto per tanti aspetti trovo che l'attribuire alla regina Anna un l'egoismo che la storia reale non dice faccia parte dell'abitudine odierna a far passare l'omosessualità come normale.Ed è questo l'aspetto che non ho condiviso. Per il resto magistrali sono le attrici e le scenografie e anche molte frasi che fan riflettere su come comunque [...] Vai alla recensione »
Un'accozzaglia opulenta e pretenziosa di parole insignificanti e tinte chiassose. Una camera dilettantesca e una sceneggiatura sguaiata e inverosimile. L'unico Oscar se lo meriterebbe chi riesce ad arrivare alla fine. O forse la Colman, poveretta: chissà che fatica.
Mi accorgo solo adesso che il mio commento è stato cancellato dal Forum. Sarà uno sbaglio? Poco male per tutti, però ci sono rimasta... Il titolo era "Condizione femminile...?!?!" e nella sostanza esprimevo tutto il mio dissenso per una lettura femminista del film. Lo stesso Lanthimos ha ribadito nella sue interviste che i suoi personaggi sono complessi e complicati. Vai alla recensione »
Film deludente e talvolta fastidioso, con linguaggio spesso volgare.Il regista ha cercato di copiare, non riuscendoci, da Barry Lindon, Le relazioni pericolose e Peter Greenaway, ma il confronto è patetico.Anche la parte sonora mischia suoni irritanti e musiche d'epoca.Le attrici che ben conosciamo e che apprezziamo provano a dare spessore ad una sceneggiatura banale e prevedibile.
Quando, nelle prime immagini la favorita del momento con gesti ossequiosi la libera dal candido manto di ermellino con lungo strascico e dalla pesante corona, nella realtà della Storia la regina Anne di Gran Bretagna, ultima Stuart, ne ha già fatte di ogni colore: assieme alla sorella maggiore Mary II, che l'ha preceduta sul trono, ha contribuito a cacciare dal trono il padre, re James II, ha rotto [...] Vai alla recensione »
I sentimenti umani più inestirpabili e ancestrali, la lotta per la sopravvivenza, il sesso e il potere, la cinica consapevolezza di un gioco al massacro che non è maschile o femminile bensì l'essenza ultima delle vite, delle società, del mondo. «La favorita» distilla un concentrato degli elementi basici di quella particolare forma d'arte che nonostante i collassi epocali continuiamo a definire «cinema»: [...] Vai alla recensione »
La Mostra numero 75 è dedicata a Angela Ricci Lucchi, Ermanno Olmi, Vittorio Taviani, Carlo Vanzina, un gesto dovuto (ma non scontato) che nel ricordo collettivo di registi scomparsi quest'anno appare quasi come uno «statement» teorico sulla sua natura e funzione: essere cioè lo spazio in cui si prova a fare il punto sull'immaginario mondiale, sulle diverse possibilità che il cinema intraprende nel [...] Vai alla recensione »
Specchio delle mie brame chi è la favorita del reame? Scelta difficile se le opzioni si chiamano Emma Stone e Rachel Weisz, belle e assetate di potere come d'ossigeno per i polmoni. Ma la loro regina - la debole e dolente Queen Anne dal soma livido e grottesco di una suprema Olivia Coleman - aveva bisogno dell'amore di entrambe, e allora largo alla sfida di feroce arrampicata.
Una sferzante commedia grottesca. Yorgos Lanthimos realizza il suo film più pungente ed equilibrato. Siamo nell'Inghilterra di inizio '700 e mette in scena una vibrante lotta per il potere. Tre donne per un trono: la regina Anna (l'ultima degli Stuart) al centro, le sue due "cortigiane" che le girano intorno. La si potrebbe chiamare la "sovrana bambina", sempre capricciosa.
Poggerà pure su un radiodramma di Deborah Davis, sarà stato sceneggiato da Tony McNamara e non dal fido Efthymis Filippou, ma The Favourite, Gran Premio della Giuria a Venezia 75 e, ora, candidato a dodici Bafta Awards e dieci Oscar, dell'autentico spirito di Yorgos Lanthimos è intriso come un biscotto inzuppato nel più fragrante tè britannico. Una delle ossessioni più vischiose del regista ellenico [...] Vai alla recensione »
Dispetti. All'inizio del Settecento il dublinese Jonathan Swift era a Londra per perorare la propria causa presso la regina Anna: voleva che la sovrana concedesse al clero irlandese un'esenzione fiscale già concessa al clero inglese. Non la ottenne, e poiché non era tipo da porgere l'altra guancia, si vendicò nei "Viaggi di Gulliver". A Lilliput brucia il Palazzo Reale - una damigella si era addormentata [...] Vai alla recensione »
Deformare per informare. Perché la Storia non è fatta solo di libri ma (soprattutto) di derive e follie umane con un unico obiettivo: la conquista del potere. E allora eccola strisciare claudicante verso il trono la bulimica sovrana, malaticcia e ambigua, senza figli ma circondata da decine di conigli. Una Maestà poco maestosa era Anna Stuart, prima regina del Regno Unito di Gran Bretagna dal 1702 [...] Vai alla recensione »
Leone d'argento e coppa Volpi per Olivia Colman alla Mostra di Venezia 2018, ora nominato per dieci Oscar - inclusi quelli per il film e per le attrici (la Colman classificata protagonista Emma Stone e Rachel Weisz classificate non protagoniste) - La favorita è cattiveria pura con una spruzzata di umorismo nero. Di Yorgos Lanthimos si era detto, per The Lobster e per Il sacrificio del cervo sacro, [...] Vai alla recensione »
Inghilterra, primi del Settecento. La duchessa di Marlborough e la cugina povera Abigal si contendono i favori della regina Anna. Lanthimos, che coi suoi film misantropici dallo stile vistoso ha mietuto successi in molti festival, stavolta gioca fuori casa e risulta molto meno irritante. Alle spalle ha un radiodramma della BBC, con dialoghi spesso brillanti, e anche se la regia non rinuncia ai vezzi [...] Vai alla recensione »
Lobster» era una black comedy che virava in dramma romantico, in Il sacrificio del cervo spirava un'aria di tragedia classica innestata di straniato umorismo. Ora con La favorita, in corsa per gli Oscar con ben dieci candidature, Yorgos Lanthimos sembra rifarsi al modello delle «comedies of manners» in voga nell'Inghilterra della Restaurazione: commedie per lo più ambientate nel mondo aristocratico, [...] Vai alla recensione »
Il fascino indiscreto della corona. Dopo Maria, regina di Scozia sulla lotta tra Elisabetta I e la Stuarda una coppia di damigelle si contende il ruolo di favorita alla corte di Anna, l'ultima degli Stuart. Storia di intrighi e relazioni saffiche che mettono a soqquadro la corte e la politica della regina settecentesca, vincitrice di un Golden Globe e plurinominata all'Oscar.
Exploit pop di un personalissimo autore d'élite. Abbandonate le parabole cerebrali e notevoli su amore e potere (da The Lobster a Il sacrificio del cervo sacro), Lanthimos impegna le sue doti di drammaturgia visiva per metterci tra gli intrighi di sottane regali a corte nell'Inghilterra della Regina Anna, lasciando spazio a un casi che funziona come un trio, pianoforte, violino e violoncello: la Weisz, [...] Vai alla recensione »
Dopo lo splendido Il sacrificio del cervo sacro, Yorgos Lanthimos prosegue il suo viaggio nel cinema internazionale (è difficile già da almeno tre titoli rintracciare nelle sue opere recenti una qualsiasi 'grecità', al di là dei riferimenti alla tragedia antica del film con Colin Farrell e Nicole Kidman presentato a Cannes nel 2017 e uscito in Italia lo scorso giugno) con The Favourite, un pastiche [...] Vai alla recensione »
La storia di Abigail Masham, née Hill (Emma Stone), giovane aristocratica inglese, perduta dal padre in una partita a carte con un aristocratico tedesco, caduta in basso e, letteralmente, nella merda, accolta a corte come sguattera per intercessione della cugina, duchessa di Marlborough (Rachel Weisz) e però presto entrata nelle grazie della regina Anna (Olivia Colman), fino a logorare e poi dissolvere [...] Vai alla recensione »
Ci voleva l'Inghilterra del XVIII secolo per ritrovare Yorgos Lanthimos. Al terzo tentativo con un film in lingua anglosassone il regista greco fa finalmente centro. Non abbiamo mai fatto mistero, da queste parti, di quanto i precedenti The Lobster e Il sacrificio del cervo sacro pur indubbiamente accattivanti e suggestivi venissero però fagocitati dallo stesso, smodato narcisistico talento del suo [...] Vai alla recensione »
La favorita, premiato con il Leone d'argento - Gran Premio della giuria al 75° Festival di Venezia - è l'approdo più coerente a cui potesse giungere il cinema di Yorgos Lanthimos, la trasformazione ultima del meccanismo che ha reso di culto lo sguardo del regista greco, filtrato attraverso il successo internazionale e mainstream degli ultimi due titoli, The Lobster e Il sacrificio del cervo sacro. Vai alla recensione »
Guardare in faccia il potere per scrutare la metafora esistenziale delle umane relazioni: il paradigma del cinema di Yorgos Lanthimos è finalmente giunto con La favorita (in Concorso a Venezia 75) al fatale confronto con la raffigurazione diretta di quel sistema di corte che, tutto sommato, si offre da sempre come scena unica dei suoi film. L'apparato simbolico e gli schematismi da tragedia classica [...] Vai alla recensione »
Il temibile Yorgos Lanthimos, beniamino dei festival internazionali ed esponente di un cinema glamour misantropico col suo fidato sceneggiatore Efthymis Filippou, stavolta invece convince abbastanza con un progetto scritto da altri, l'adattamento di un radiodramma della Bbc. Una specie di Eva contro Eva in cui due donne (Rachel Weisz e Emma Stone) si contendono i favori della Regina d'Inghilterra, [...] Vai alla recensione »
Anatre, tassi, conigli, aragoste e soprattutto vipere al servizio segreto di sua maestà Anna di Gran Bretagna. Il film in costume non è mai stato così bestiale. Dietro la facciata glamour di costumi e scenografie da XVIII secolo, Yorgos Lanthimos dirige un noir modernissimo e perfidamente erotico sul triangolo Anna Stuart (monarca pigra afflitta da gotta), Sarah Churchill (rapace e capace consigliera) [...] Vai alla recensione »
Giochi di potere a tre, in un interno: fatti di soprusi, umiliazioni, concessioni, parole non dette e sguardi fin troppo espliciti, sfide e blandizie, occhi che frugano oltre la luce tremolante delle candele e mani e lingue che si spingono nei recessi più intimi. Questa è la storia di Queen Anne, prima regina del regno di Gran Bretagna (dal 1702 alla morte, nel 1714), ultima degli Stuart, di intelligenza [...] Vai alla recensione »
Accusato da oltre oceano di fare una Mostra "maschilista", Barbera deve aver riso sotto i baffi che non ha pensando al botto politicamente scorretto, e in totale contro-tendenza rispetto al "#metoo" imperante, che avrebbe provocato la visione di The Favourite, di Yorgos Lanthimos, ieri in concorso e accolto con grandi applausi. Tre donne, rivali fra loro, in lotta per la supremazia e per l'amore, manipolatr [...] Vai alla recensione »