Titolo originale | Wrath of Man |
Anno | 2021 |
Genere | Azione, Thriller |
Produzione | Gran Bretagna, USA |
Regia di | Guy Ritchie |
Attori | Jason Statham, Jeffrey Donovan, Josh Hartnett, Scott Eastwood, Holt McCallany Niamh Algar, Laz Alonso, Lyne Renee, Babs Olusanmokun, Deobia Oparei, Chris Reilly, Raúl Castillo, Anthony Molinari, Darrell D'Silva, Eli Brown, Cameron Jack, Jason Wong, James Warren (II), Montana Manning, Daniel Joseph Woolf, Stevee Davies. |
Tag | Da vedere 2021 |
MYmonetro | 2,89 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 27 dicembre 2021
La storia di una nuova guardia di sicurezza di un furgone portavalori che sorprende i suoi colleghi con inaspettate abilità di precisione durante una rapina. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Critics Choice Super, Al Box Office Usa La furia di un uomo ha incassato nelle prime 11 settimane di programmazione 27,5 milioni di dollari e 8,1 milioni di dollari nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Alcuni mesi dopo una rapina a furgone blindato portavalori, in cui perdono la vita due agenti di sicurezza e un civile, Patrick Hill si fa assumere presso la compagnia di trasporti Fortico. Nei test non eccelle, ma sul campo dimostra invece capacità straordinarie, sgominando da solo una banda di rapinatori - diversa però da quella che aveva fatto il colpo mesi prima. Patrick ha chiaramente un secondo fine e indaga sulla compagnia dall'interno, convinto che ci sia una talpa che ha aiutato i rapinatori mesi prima. Il capo della Fortico apprezza le sue capacità e gli semplifica le cose al lavoro, inoltre anche gli agenti federali che indagano sulla rapina ricevono ordine di non intralciarlo...
Chi sia davvero Patrick è il primo mistero del film, ma ne seguono altri, in un rilancio che continua di capitolo in capitolo fino al violentissimo climax finale. Meno disperato dell'originale francese, è comunque un action di energica tensione.
La furia di un uomo è infatti il remake di Cash Truck di Nicolak Boukhrief, tra i nomi più solidi del polar contemporaneo. Guy Ritchie qui regista e co-sceneggiatore, ne accentua la struttura a incastro scomponendo la storia in quattro capitoli, che seguono in fondo i flashback dell'originale aggiungendo però una corposa parte sui banditi. Il protagonista, nella sua monomaniacale ossessione, è un personaggio perfetto per un attore come Jason Statham, che dà sempre il suo meglio quando ha poche secche battute (o quando per converso va del tutto sopra le righe come in Fast & Furious: Hobbs and Shaw). La musica di Chris Benstead che lo accompagna è tanto martellante quanto il suo obiettivo è assillante e ha priorità su ogni altra situazione in cui si trova: Patrick non si rilassa mai, al massimo finge di farlo.
Non è solo Statham a essere in parte: il cast infatti vanta tutte le facce giuste al posto giusto. Holt McCallany si conferma un ottimo caratterista per ruoli come questo, al tempo stesso da uomo duro ma pure da figura quasi paterna. Andy Garcia ha una piccolissima parte a cui dona comunque il carisma necessario in poche battute ed Eddie Marsan, che in passato è stato anche machiavellico villain, è qui la persona più comune, presa in una ragnatela di intrigo assai più grande di lui.
Unico volto femminile è quello della brava Niahm Algar (Raised by Wolves) ma è interessante pure la scelta di un ambiguo Josh Hartnett, con una parte in apparenza meno eroica che in passato. Ci sono poi altre facce indurite per i criminali ex militari, dal loro leader Jeffrey Donovan alla scheggia impazzita interpretata da uno Scott Eastwood, con il volto segnato da ustioni e lo sguardo invasato.
L'azione è diretta con geometrica lucidità e in particolare il colpo iniziale, che viene ripresentato da diversi punti di vista, mostra sempre una nuova sfaccettatura senza mai risultare artificioso nella messa in scena. Pur avendo per protagonista una sorta di superuomo dalla mira infallibile, la violenza rimane brutale e secca, con ammazzamenti veloci e mai estetizzati. Solo alla fine un po' si sfocia nel videogame con un equipaggiamento antiproiettile che non sfigurerebbe addosso al Master Chief di Halo. Guy Ritchie del resto non è mai stato un regista noto per rigore e sobrietà, ma qui nel complesso trova l'essenzialità di battute e azione che spesso gli è mancata in passato. Spiace solo che l'influenza Hollywood abbia indebolito il finale, assai meno memorabile di quello di Boukhrief, che questo La furia di un uomo offre un'ottima ragione per riscoprire.
LA FURIA DI UN UOMO disponibile in DVD o BluRay |
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BLU-RAY |
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Ottimo film uscito quasi sconosciuto causa pandemia.Wrath of man(titolo originale)meritava molto di piu'.Il regista Guy Ritchie in ottima forma dirige un J.Statham che praticamente non sorride mai.Una banda di ex militari abili nelle rapine di furgoni portavalo)ri gli ammazzano il figlio che non aveva nulla a che fare con la delinquenza.Arrivera'la furia umana della vendetta del padre(Statham)morti [...] Vai alla recensione »
Wrath of Man mescola il genere caper con le storie di vendetta e di malavita tanto care al regista; in effetti, sommando anche la divisione in capitoli, il racconto non sequenziale e la presenza di Jason Statham, sulle prime sembrerebbe la solita storia. A fare una differenza grande come una casa è il taglio: in questo giro sulla giostra non sono saliti criminali chiacchieroni o ganzetti dalla [...] Vai alla recensione »
Bella recensione, ma forse si poteva ricordare che il film, nella sua struttura, deve qualcosa a The Killing (Rapina a mano armata) di Kubrick.
Stiamo parlando di un buon film thriller d' azione. In sostanza un action movie con tutti i crismi dell' action movie. La vendetta necessaria e non barattabile, villains irriducibili nella loro ingordigia che li porta al massacro, il principale fotocopia di Clint Eastwood da giovane, poi ho scoperto che è il figlio, psicotico al punto giusto, sparatorie catartiche.
Per Guy Ritchie e Jason Statham sono lontani i tempi del loro comune esordio nel divertente, cinico e, per certi aspetti, geniale Lock & Stock - Pazzi scatenati. Ritchie oramai è uno dei tanti filmmaker di Hollywood che realizza prodotti commerciali da vendere sul mercatino globale delle piattaforme multimediali, Statham non è più un attore ma una maschera del moderno [...] Vai alla recensione »
Quella del regista Guy Ritchie è una cifra stilistica funambolica. I montaggi ultraveloci si mescolano a un'ironia grottesca, oltre il limite, che lo ha reso famoso in tutto il mondo. Per lui l'immagine è qualcosa che deve essere stressata, riavvolta, esasperata, per creare un ritmo senza requie. È un cineasta postmoderno, capace, nel bene e nel male, di giocare con le regole del blockbuster, muovendosi [...] Vai alla recensione »
Appena un anno fa, con The Gentlemen, avevamo lasciato Guy Ritchie alle prese con la consueta banda di criminali logorroici, intermediari doppiogiochisti, gangster dai gusti eccentrici, e con una vertiginosa quantità di capriole metatestuali. Messe in abisso e giochini autoreferenziali qui c'entrano poco o nulla, ma pure in questo nuovo La furia di un uomo - Wrath of Man, vagamente ispirato al francese [...] Vai alla recensione »
H è un autista appena assunto dalla Fortico, società di sicurezza che trasporta con i suoi camion milioni di dollari e che ha subìto da poco un furto finito tragicamente. Da come si muove, si capisce come H sia un uomo tanto silenzioso quanto glaciale in caso di pericolo. Che cosa nasconde? Remake di un thriller francese, poggia tutto sulla affiatata coppia Ritchie-Statham.
La furia di un uomo, un titolo che rende ancora meglio in inglese, Wrath of Man. In questo caso Jason Statham, che si presenta presso un'agenzia di portavalori per farsi assumere come autista e guardia giurata. Un lavoro pericoloso, ma non per lui, che sembra anche sin troppo qualificato. Scopriremo perché. Questa, in breve e senza spoiler, la trama di La furia di un uomo, noir metropolitano ricco [...] Vai alla recensione »
Wrath Of Man sembra un ulteriore tassello nel percorso esuberante che ha intrapreso il cinema di Guy Ritchie nell'ultimo periodo, apparentemente pronto ad allontanarsi dalle sue stilizzate storie di mafia per esplorare prima la spy story postmoderna, poi il fantasy ed infine il cinema della blockbuster age. Ma non bisogna farsi ingannare. Il cinema di Ritchie è in realtà sempre lì, non evolve, piuttosto [...] Vai alla recensione »