Anno | 2024 |
Genere | Commedia, |
Produzione | USA |
Durata | 109 minuti |
Regia di | Jason Reitman |
Attori | Gabriel LaBelle, Rachel Sennott, Cory Michael Smith, Ella Hunt, Dylan O'Brien Emily Fairn, Lamorne Morris, Willem Dafoe, J.K. Simmons, Finn Wolfhard, Kaia Gerber, Tommy Dewey, Matthew Rhys, Nicholas Braun, Kim Matula, Cooper Hoffman, Paul Rust, Catherine Curtin, Robert Wuhl, Drew Scheid, Taylor Gray, Nicholas Podany, Cassidy Kahler, Billy Bryk, Jonathan Batiste, Jacob Berger, Jeff Pope (I), Rowan Joseph, Leander Suleiman, James Logan (II), Presley Coley, Marko Caka, Parker Wierling, Stephen Badalamenti, Jef Holbrook, Rick Moose, Casey Nicholas Price, John Dinello, Martin Garner, Jessie Gunn. |
Uscita | lunedì 21 ottobre 2024 |
Tag | Da vedere 2024 |
Distribuzione | Eagle Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,70 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 21 ottobre 2024
I novanta minuti che hanno preceduto la messa in onda della prima puntata del "Saturday Night Live" l'11 ottobre 1975. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Golden Globes, 2 candidature a Critics Choice Award, 1 candidatura a CDG Awards, In Italia al Box Office Saturday Night ha incassato nelle prime 9 settimane di programmazione 16,1 mila euro e 13 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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La sera dell'11 ottobre 1975, alle 23,30, va in onda per la prima volta sulla Nbc il Saturday Night Live che ha cambiato per sempre la storia della televisione e della società americana e lanciato alcuni dei più popolari comici e attori statunitensi come John Belushi, Dan Aykroyd, Chevy Chase, Gilda Radner, Jane Curtain, Andy Kaufman oltre a figure come l'artista, l'inventore e il fumettista Jim Henson. Nel corso del programma ci sono stati inoltre molti ospiti speciali come scrittori, musicisti, tecnici, costumisti, truccatori.
Ma quello stesso giorno, alle 22, è tutto in altro mare. Il creatore e produttore Lorne Michaels, un trentenne di origini canadesi, deve far fronte a numerose difficoltà. Cerca la collaborazione dello staff, a cominciare dalla moglie autrice, ma affrontare anche la diffidenza dei dirigenti della Nbc con a capo Dave Telbet, colui che scovava i talenti e si vantava di essere "l'unica persona in questa azienda senza una descrizione del lavoro". Fino a pochi minuti prima di andare in onda può saltare tutto. Poi, il miracolo...
Tutto in una notte. S'incrociano il gran finale di Killers of The Flower Moon di Martin Scorsese e quello di Saturday Night. Perché filmano insieme la creazione e l'improvvisazione.
Ma ancora di più ha uno spirito contagioso anni '70 per due motivi. Il primo è che il film dà l'illusione di essere girato in diretta proprio quella notte dell'11 ottobre del 1975 con le immagini sgranate e i colori sfocati della fotografia di Eric Steelberg. Poi perché è la messinscena di un grande spettacolo che già poteva essere l'ultimo oppure rischiava di non partire per niente, con una struttura narrativa alla Robert Altman dove la distanza tra l'esibizione sul palco e il backstage è quasi annullata. Forse è una coincidenza ma l'anno della prima puntata del Saturday Night Live e Nashville è lo stesso.
La lezione di quel film che ha ridefinito forme e strutture di parte del cinema statunitense dei Seventies sembra contaminare anche Jason Reitman, già da quel piano-sequenza nella parte iniziale nei corridoi e i teatri di posa della Nbc dove molti personaggi entrano ed escono dall'inquadratura. In più, come in Altman, non ci sono dei veri protagonisti, ma ogni personaggio ha la stessa importanza nell'economia della storia. Non è però l'unica connessione. Saturday Night sta alla storia della televisione come Radio America, l'ultimo strepitoso film diretto dal grande regista statunitense sta alla radio con cui condivide anche lo stesso effetto 'live'.
Quello di Reitman è ancora un cinema nel nome del padre (Ivan) e dello spirito del suo cinema come si era già visto nel precedente Ghostbusters: Legacy che, come questo film, è stato scritto dallo stesso regista insieme a Gil Kenan. In più la natura indipendente di Lorne Michaels può essere la stessa degli esordi del regista, da Thank You for Smoking e soprattutto Juno.
In Saturday Night non si sente neanche minimamente la ricostruzione, neanche nella parte che poteva essere più a rischio, ossia l'interpretazione per esempio di John Belushi, Dan Aykroyd e Chevy Chase da parte di giovani attori non ancora celebri come Matt Wood, Dylan O'Brien e Corey Michael Smith. Tra loro ci sono anche Gabriel LaBelle nel ruolo di Michaels, che si è già fatto conoscere con Sammy, l'alter-ego di Spielberg e Nicholas Braun che porta sullo schermo sia Andy Kaufman che Jim Henson e che è noto soprattutto per aver interpretato Greg Hirsch nella serie Succession. Reitman padroneggia questo cast catturandone l'incoscienza e l'entusiasmo simile a quello dei comici di quella prima puntata del Saturday Night Live, facendoli interagire con nomi più celebri come, per esempio, Willem Dafoe nei panni di Dave Telbet e J.K. Simmons in quelli di Milton Berle, vecchia gloria della Nbc famoso per essere stato il conduttore di uno dei suoi più celebri programmi, Texaco Star Theater.
Tra Belushi che gira vestito da ape e a cui non si riesce a far firmare il contratto, Dan Aykroyd che non vuole indossare dei pantaloncini troppo corti, Chevy Chase che si muove sempre accompagnato dalla fidanzata, tutto avviene quasi in diretta. Anzi c'è un piccolo sfasamento. La durata del film (109 minuti) è leggermente più lunga del tempo della narrazione (90 minuti). Saturday Night mostra quanto sia sempre più sfumato il confine tra il successo e il fallimento e incarna l'anima di Michaels già dalla citazione di apertura: "The Show Doesn't Go On Because It's Ready. It Goes On Because it's 11.30". Un omaggio trascinante, divertente, irresistibile che cattura tutta la carica rivoluzionaria del programma con un finale esaltante.
Sono le 10 di sera di un sabato d'ottobre del 1975, e ai piedi del Rockefeller Plaza un ragazzino offre biglietti per un nuovo show comico televisivo. «Ma che show è, di preciso?» domandano gli executive della NBC al creatore Lorne Michaels. «Chiedetemelo tra 90 minuti» risponde lui, e Saturday Night è infatti il racconto, (quasi) in tempo reale della caotica ora e mezza che precede la prima diretta [...] Vai alla recensione »
Jason Reitman continua a tenere alta la legacy della generazione di suo padre e, dopo averne ereditato il timone della saga di Ghostbusters, giunge finalmente al big bang originario dell'intera mitologia, la messa in onda del Saturday Night Live in tv nel 1975, la trasmissione che da lì a poco avrebbe rivoluzionato interamente il linguaggio stesso della comicità mandando in diretta gli sketch surreali [...] Vai alla recensione »
È davvero un peccato che Saturday Night esca in sala per soli tre giorni, come un "evento" che segue le prime proiezioni all'interno del programma della diciannovesima Festa del Cinema di Roma (o Rome Film Fest che dir si voglia), prima di trovare spazio sulle piattaforme; si è forse pensato che il grande schermo mal si addicesse al racconto della sera della prima messa in onda in diretta del Saturday [...] Vai alla recensione »
Circa mezz'ora prima della prima diretta del Saturday Night, Lorne Michaels si ritrova senza un tecnico del suono. È solo uno dei tanti, troppi problemi che stanno mettendo alla prova i suoi nervi: John Belushi non ha ancora firmato il contratto ma trova il tempo di fare a botte con Chevy Chase, un divano prende fuoco durante uno sketch, Jim Henson sta aspettando un copione per i Muppets nonostante [...] Vai alla recensione »
La storia siamo noi, diceva qualcuno, ma non tutti, allo stesso modo, possiamo dire di aver fatto la storia. Tanto meno quella della televisione, come fecero i protagonisti di quel momento incredibile dopo il quale la Storia - appunto - del piccolo schermo non fu più la stessa. E che Jason Reitman racconta nel suo nuovo Saturday Night, presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2024 e al [...] Vai alla recensione »