Anno | 2024 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 130 minuti |
Al cinema | 1 sala cinematografica |
Regia di | Antonio Piazza, Fabio Grassadonia |
Attori | Toni Servillo, Elio Germano, Daniela Marra, Barbora Bobulova, Giuseppe Tantillo Fausto Russo Alesi, Antonia Truppo, Tommaso Ragno, Chiara Bassermann, Betti Pedrazzi, Roberto De Francesco, Filippo Luna, Maurizio Marchetti, Lucio Patané, Vincenzo Ferrera, Rosario Palazzolo. |
Uscita | giovedì 10 ottobre 2024 |
Tag | Da vedere 2024 |
Distribuzione | 01 Distribution |
MYmonetro | 2,89 su 25 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento giovedì 17 ottobre 2024
Liberamente ispirato a un periodo della vita di Matteo Messina Denaro. In Italia al Box Office Iddu - L'Ultimo Padrino ha incassato 2,2 milioni di euro .
CONSIGLIATO SÌ
|
"Da qualche parte in Sicilia", un padre insegna ai suoi tre figli a sgozzare una pecora: il maggiore non ne ha il coraggio, all'unica femmina non viene permesso, e il più piccolo si rassegna a compiere il gesto brutale, consapevole di non potersi sottrarre al proprio destino. È in questo incipit che Fabio Grassadonia e Antonio Piazza enucleano la figura di Matteo Messina Denaro, figlio minore del boss Gaetano e capo di Cosa Nostra denominato (fra i tanti soprannomi) "u pupu" - che vuole anche dire il burattino. L'ex sindaco, assessore e consigliere comunale Catello Palumbo invece è soprannominato "il preside", per sottolineare non solo un suo trascorso come dirigente scolastico, ma anche il suo livello culturale più elevato rispetto al contesto nel quale è cresciuto. Quando Palumbo esce dal carcere, sommerso dai debiti, i Servizi segreti gli fanno un'offerta che non potrà rifiutare: quella di stanare Messina Denaro dalla latitanza e renderne possibile la cattura, attraverso una corrispondenza a base di pizzini. Ma chi è il gatto e chi è il topo resterà da stabilire.
Dopo Salvo e Sicilian Ghost Story i due registi e sceneggiatori tornano al grande schermo e alla terra natale di Grassadonia per raccontare una vicenda di tradimenti e destini segnati, nel solco della tradizione letteraria di Pirandello e Tomasi Di Lampedusa, come di Sciascia e Camilleri.
Purtroppo è proprio nell'eccessiva letterarietà della sceneggiatura firmata da Grassadonia e Piazza il limite di questo racconto (anche) kafkiano, perché mentre la corrispondenza fra Messina Denaro e Palumbo è appropriatamente di elevato livello intellettuale, in quanto cerca un'intesa proprio sulla comuna aspirazione alla cultura alta, gli scambi verbali fra gli altri personaggi, soprattutto in seno al corpo dei Servizi segreti, mancano di naturalezza e di spontaneità, e risultano spesso declamatori. Meglio sarebbe lasciare posto, anche nei dialoghi, a quella "incompiutezza" e a quella "invisibilità che rinsalda la presenza" che sono le pietre angolari di questa storia. In particolare è problematico il personaggio dell'agente Rita Mancuso, interpretato con insolita legnosità da Daniela Marra, più funzionale al meccanismo del racconto che alla credibilità della persona, e sottoutilizzato anche Fausto Russo Alesi con improbabile accento regionale. Molto più convincenti, pur nel loro eccesso drammaturgico, le caratterizzazioni di Antonia Truppo nei panni di Stefania Messina Denaro e della bravissima Betti Pedrazzi in quelli di Elvira, la moglie di Palumbo, che pare uscita dal teatro eduardiano. Al centro della vicenda giganteggiano Toni Servillo (Palumbo) ed Elio Germano (Messina Denaro), l'uno in disperata ricerca di riscatto, l'altro stanco di guerra (di mafia) e sfiduciato sull'intera essenza della natura umana.
La storia, di per sé abbastanza convenzionale anche nella sua resa cinematografica, si riscatta in un finale che ne ribalta la percezione, e che si iscrive nella tradizione drammaturgica di cui sopra spingendoci ad un'amara rilettura dell'intera vicenda Messina Denaro. Anche l'accento sui rapporti padre-figlio e sulla necessità per certi uomini di colmare un vuoto virile con la prevaricazione e la presunzione è interessante, ancorché poco drammaturgicamente sviluppato. Quella di Iddu è una danza macabra fra morituri che "vivono giorni contati di vita inutile" e non sanno fino a che punto verranno manipolati, come pupi appunto. Al solito la regia è il punto di forza di Grassadonia e Piazza, che sanno colorare di realismo magico e pathos anche le scene più prosaiche con la complicità di Luca Bigazzi alla direzione della fotografia. Efficaci anche le musiche di Lorenzo Urciullo, meglio noto come Colapesce del duo Colapesce Dimartino.
IDDU - L'ULTIMO PADRINO disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
BLU-RAY |
||
![]() |
€14,99 | – |
IDDU Un film di Antonio Piazza, Fabio Grassadonia. Con Toni Servillo, Elio Germano, Daniela Marra, Barbora Bobulova,Antonia Truppo, Tommaso Ragno.Quando ,narrare un tema scomodo come la mafia ,nel paese dove questo fenomeno, sociale e criminale è nato e si è sviluppato, comportava correre il rischio di ripetere cose ovvie , stereotipate [...] Vai alla recensione »
Film complesso, avvincente nonostante qualche pecca (dialetto rabberciato), ed estremamente pessimista per quanto riguarda il potere della mafia in Italia, o quantomeno in Sicilia, una Sicilia di cui fin dai primi momenti è mostrata l'arretratezza: "Da qualche parte in Sicilia, all'inizio degli anni 2000" (non 2000 anni fa) - questo l'esergo - un potente capomafia muore nell'ovile in cui è nascosto [...] Vai alla recensione »
"Da qualche parte in Sicilia agli inizi degli anni 2000" recita l'incipit di "Iddu, l'ultimo padrino" recente film del duo di registi/sceneggiatori Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, in concorso all'81° mostra del cinema di Venezia. Liberamente ispirato alla figura di Matteo Messina Denaro, anche se questi non si identifica mai come tale, l'opera sembra [...] Vai alla recensione »
Pellicola costruita con largo anticipo rispetto all'arresto di Iddu, pronome con il quale viene nominato il boss latitante a capo di Cosa Nostra, Matteo Messina Denaro. E ad accompagnarci in questa commedia (nera) dell'arte nella quale l'unica cosa certa è che ci si trovi di fronte a una serie di criminali di vecchissima data, figli della primissima Repubblica, la figura [...] Vai alla recensione »
Fabio Grassadonia e Antonio Piazza provano a raccontare un volto inedito di Matteo Messina Denaro, il boss della mafia che è riuscito a restare nello stato di latitanza vivendo, praticamente, a casa sua. E partono dall’infanzia del ragazzino, dagli insegnamenti del linguaggio mafioso del padre ad un bambino desideroso di emulare so status del genitore.
Fabio Grassadonia e Antonio Piazza provano a raccontare un volto inedito di Matteo Messina Denaro, il boss della mafia che è riuscito a restare nello stato di latitanza vivendo, praticamente, a casa sua. E partono dall’infanzia del ragazzino, dagli insegnamenti del linguaggio mafioso del padre ad un bambino desideroso di emulare so status del genitore.
Più che scrivere una recensione vera e propria, vado a sintetizzare le mie principali impressioni su questa pellicola: innanzitutto film piuttosto lungo nel quale accanto al racconto principale della trama si sviluppano una serie di situazioni secondarie che se da un lato servono a focalizzare la nostra attenzione su alcuni episodi del passato del boss Messina Denaro, per un altro verso [...] Vai alla recensione »
... e tu, papà, sei morto fra le pecore". Da commiserare. Il risultato di un'arretratezza sociale, di una maleducazione nel costume e nella cultura. Si richiede indulgenza verso una condizione umana abietta ma penosa, sofferente, a cui sono stati negati riscatto e speranza. Senza ironia, oggi si ragiona così, non solo al cinema.
... e tu, papà, sei morto fra le pecore". Da commiserare. Vittime, retaggio di un passato di arretratezza, il risultato di una inadeguatezza sociale, di una meleducazione nel costume e nella cultura. Senza ironie, oggi si ragiona così, non solo al cinema. Sfiorata nebulosamente una considerazione di etica che non interessa che strumentalmente coloro che vivono di cinema.
Bhe che dire un film che mostra come lo stato italiano abbia fatto di tutto per non trovarlo, non mostra tutta la vera storia di questo boss, a mio parere però il film è stato costruito bene, si doveva mostrare tutto di una vita della malavita. Consiglio vivamente dì fare vedere un film del genere ai giovani solo dopo avergli fatto conoscere la vera storia, così sembra facile. [...] Vai alla recensione »
Film farraginoso e claustrofobico molto probabilmente per una storia che non è per nulla leggendaria. Elio Germano, bravissimo, è compresso in un ruolo ripetitivo e minimale, mentre Toni Servillo gigioneggia un po' troppo. Rimpiango l'attore visto anni fa, ora i registi lo utilizzano in interpretazioni teatrali per tenere alto il ritmo di film che non decollano.
Questo film se può esistere è solo per la rinomata bravura per i protagonisti,lento troppo lento x esprimere un pensiero che è puramente di fantasia. Peccato
La realtà è solo un punto di partenza, non una destinazione. Ci avvertono subito Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, sin dai titoli di testa: il loro nuovo film Iddu, ultimo italiano in concorso a Venezia 81 e dal 10 ottobre al cinema, è ispirato a fatti realmente accaduti ma «rielaborati con la fantasia». È la premessa fondamentale per approcciare a un film che non si limita ad essere un biopic sul [...] Vai alla recensione »
Per Fabio Grassadonia e Antonio Piazza raccontare una storia equivale ogni volta alla messa in discussione iniziale del dato oggettivo attraverso un processo destinato a prendere forma davanti agli occhi dello spettatore con una vertigine visiva. Lo è in "Salvo" la scelta di disumanizzare la personalità del protagonista riducendo le sue funzioni al riflesso condizionato dell'occhio che attende il richiamo [...] Vai alla recensione »
Elio Germano ormai si candida a impersonare tutte le glorie e le disgrazie della nazione, da Giacomo Leopardi a Matteo Messina Denaro a Enrico Berlinguer, passando per "Suburra" e "Magnifica presenza". Prima di lui c'era Toni Servillo, altro onnipresente volto italiano (lo ritroviamo anche qui, e del resto ruoli per femmine non ce n'erano granché). E nelle stagioni italiane mono-attore - prendetela [...] Vai alla recensione »
Uno dei personaggi più interessanti de I Soprano, serie televisiva considerata all'unanimità come caposaldo del genere, è Christopher Moltisanti. Il nipote del protagonista, il boss Tony Soprano, incarna la linea diretta con la successione del potere all'interno della famiglia mafiosa del New Jersey: il legame di sangue, prima di ogni altra cosa, è l'elemento che unisce il passato con il futuro.
Due grandi attori, Elio Germano e Toni Servillo, dentro una storia di tradimenti e di assenze che sono in realtà presenz»»e mascherate, oltre che vischiose. Intorno ai personaggi che interpretano, rispettivamente l'inafferrabile «padrino» Matteo e il «preside» Catello (una maschera tragicomica), si dipana un'avventura filmica parallela alla storia ufficiale (invero assai scarna), rappresentandone una [...] Vai alla recensione »
L'uno esce di galera, l'altro da latitante vive recluso. Catello Palumbo è stato un politico locale in affari con la mafia; ora non è che un ex, come gli fa notare la moglie: ex preside, ex sindaco, ex detenuto. Matteo Messina Denaro, che aveva ereditato dal padre il comando della cosca trapanese, dopo la condanna all'ergastolo agisce in clandestinità, pur su suolo siciliano.
Il capomafia latitante e il Preside. Matteo Messina Denaro e il suo padrino (di battesimo) Catello, politico locale ammanicato e ha scontato sei anni senza cantare, ma ora, inizio millennio, i servizi segreti gli fanno una proposta che non può rifiutare, il bilancio domestico piange. Elio Germano e Toni Servillo. Due mattatori per un film diviso in due.
"Iddu", il film di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza liberamente ispirato al periodo di latitanza di Matteo Messina Denaro, è stato forse il lungometraggio più atipico e curioso del Festival di Venezia 2024, dove ha partecipato in concorso e riservato belle sorprese. Dal 10 ottobre, questa balck comedy con Elio Germano e Toni Servillo è uscita ufficialmente nelle sale cinematografiche ed è pronta [...] Vai alla recensione »
Immaginato dai registi Antonio Piazza e Fabio Grassadonia tre anni prima dell'arresto di Matteo Messina Denaro, Iddu L'ultimo padrino, interpretato da Elio Germano, Toni Servillo e Barbora Bobulova, in concorso a Venezia, racconta non la vita del super latitante, ma il periodo della sua esistenza in cui entra in contatto con un uomo, Catello, ex sindaco e professore, usato dai servizi segreti per individuar [...] Vai alla recensione »
Dopo alcuni anni di pausa torna a presentarsi al pubblico un film appartenente al filone mafioso, stavolta firmato dalla coppia di registi e sceneggiatori Grassadonia e Piazza che nei due titoli precedenti ("Salvo" e "Sicilian Ghost Story") avevano messo a punto uno stile particolare, non sempre riuscito però coraggioso nell'utilizzare generi differenti, dal cinema d'impegno civile alla commedia e [...] Vai alla recensione »
Lo spettro che aleggia sul film, il fantasma che evoca "Iddu - L'ultimo padrino" di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza senza nominarlo se non nel nome, Matteo, è il latitante per eccellenza, Messina Denaro. Ambientando la vicenda nel 2004, i due registi ricostruiscono il legame tra un preside ed ex sindaco di Castelvetrano, in odore di mafia, perché amico del padre Francesco Messina Denaro, e Matteo: [...] Vai alla recensione »
Iddu è Matteo Messina Denaro. Anni 2000. Catello Palumbo esce dal carcere e i Servizi Segreti gli chiedono di collaborare per arrivare a catturare il latitante Matteo, suo figlioccio. Ma Catello è uno che non fa niente per niente. Grassadonia e Piazza giocano la carta azzardata della commedia grottesca, portando così la vicenda criminale in un flusso continuo tra la parodia e il sarcasmo.
Per scrivere la recensione di Iddu di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza è necessario premettere che la realtà è un punto di partenza, non una destinazione come dall'incipit del film. Il film dei due registi è stato l'ultimo titolo italiano in concorso alla mostra del cinema di Venezia 2024 con il non semplice compito di raccontare una parte degli anni di latitanza di Matteo Messina Denaro, l'Iddu [...] Vai alla recensione »
All'inizio di Sicilian Ghost Story la mdp attraversava l'aria, la roccia e l'acqua per entrare in una fiaba gotica di mafia nella quale, con crescente orrore, lo spettatore scopriva liberamente trasfigurato uno degli omicidi più mostruosi di Cosa nostra. Iddu, invece, inizia uscendo - alla lettera - dall'occhio di una capra di lì a poco sgozzata in un sinistro rito d'iniziazione e s'inoltra nella cronaca [...] Vai alla recensione »
Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, che si erano già dedicati a narrare una storia analoga con il loro ultimo lungometraggio Sicilian Ghost Story (2019), decidono di rinunciare alla scelta più ovvia, quella del "mafia-movie" di derivazione televisiva e d'impianto realistico (per intenderci il filone che unisce pur nella diversità d'approccio La piovra e Gomorra), oppure quella del "film impegno civile" [...] Vai alla recensione »
La realtà è che, in Italia, i registi che tentano d'uscire dal vetero-realismo e dai suoi generi (non molti: il biopic storico, il dramma degli ultimi, la commedia degli stupidi - quella da salotto di sinistra è in grande calo), sono registi da difendere. Ma, poiché «la realtà non è la destinazione, è la partenza», non possiamo non dirci delusi dal film di Piazza/Grassadonia (Salvo, Sicilian Ghost [...] Vai alla recensione »
Non ha un'identità perché è un fantasma, Iddu, il personaggio-perno del terzo lungometraggio di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza dopo Salvo e Sicilian Ghost Story, presentato in concorso a Venezia81. È il boss Matteo Messina Denaro, capo di Cosa Nostra e uomo dei misteri per antonomasia, latitante per trent'anni e che a un certo punto si ignorava persino se fosse ancora in vita.
Il grottesco è la chiave per rileggere una Storia, quella italiana, che nelle pieghe flirta spesso con il ridicolo. E dunque perché non usare la chiave straniante anche per raccontare, in Iddu di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, la latitanza in solitudine criminale e shakespeariana, così come lui la immagina, di Matteo Messina Denaro (nel film solo Matteo), interpretato da Elio Germano come fosse [...] Vai alla recensione »
La realtà è solo un punto di partenza, non la destinazione. Fabio Grassadonia e Antonio Piazza lo scrivono sui titoli di testa di "Iddu", il loro nuovo film presentato in Concorso alla Mostra di Venezia 2024. Liberamente ispirato a fatti reali - avvertono gli autori - anche se il protagonista ha nome e cognome, Matteo Messina Denaro. Iddu, il ricercato numero uno, latitante che fa la vita del sorcio, [...] Vai alla recensione »
La ricerca di una nuova via al cinema a tema mafioso è da sempre alla base delle interessanti, coraggiose, seppur non sempre del tutto riuscite, elaborazioni cinematografiche di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza. La coppia di registi e sceneggiatori, ha infatti mescolato mafia movie e mélo in Salvo, l'acclamato esordio presentato alla Semaine de la Critique di Cannes nel 2013, con il successivo Sicilian [...] Vai alla recensione »
Leggere il mondo criminale più ritualizzato del profondo sud con angolature surrealiste, oniriche, fiabesche, senza rinunciare all'indignazione di fondo. Una intuizione del palermitano Fabio Grassadonia e del milanese Antonio Piazza che ha già generato due piccoli e preziosi gioiellini, Salvo (2013) e Sicilian Ghost Story (2017). Ora replicano, modificandone (ma solo in parte) l'angolatura poetica. [...] Vai alla recensione »
Quando il piccolo Matteo deve affrontare il rito di iniziazione voluto dal padre, l'uccisione di un agnellino, non indietreggia come il fratello maggiore. Anzi, nel momento in cui affonda il coltello nella gola, sul suo volto si disegna un sorriso. Improvvisamente avvertiamo un brivido, come una specie di lampo oscuro. Una freddezza compiaciuta, crudele, come una sinistra fascinazione della morte. Vai alla recensione »
"visualizzabile", muovendo dall'imperativo morale e poetico messo in esergo: la realtà è un punto di partenza, non una destinazione. Succede che Matteo, Elio Germano, e Catello, Toni Servillo, il boss e il padrino, il mafioso e il politico si - e ci - prendano a braccetto tra finzione e mondo possibile, sogno e (messa all')incanto di un paese e, ancora prima, una terra che suscita - e anche resuscita [...] Vai alla recensione »
"Iddu - L'ultimo padrino" è un film incentrato su due figure, contrapposte e bilanciate nella storia narrata, ma di diversa caratura nelle vicende realmente accadute. Storie e personaggi si basano, infatti, sulla latitanza del boss mafioso Matteo Messina Denaro, morto nel settembre 2023 e arrestato sette mesi prima, già gravemente malato di cancro, dopo oltre vent'anni di fuga.