La zona d'interesse è al cinema. Ecco gli altri film che hanno raccontato Auschwitz.
I film più importanti che hanno saputo raccontare il campo di concentramento di Auschwitz: da Schindler's List a La zona d'interesse. 11 film, scopri tutte le informazioni.
Un'opera di cui si parlerà a lungo. Un laboratorio di analisi della banalità del male con la straordinaria Sandra Hüller. Drammatico, Storico - Gran Bretagna, Polonia, USA2023. Durata 105 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La vita del comandante di Auschwitz e sua moglie nei pressi del campo di concentramento. Espandi ▽
Rudolf Höss e famiglia vivono la loro quiete borghese in una tenuta fuori città, tra gioie e problemi quotidiani: lui va al lavoro, lei cura il giardino e i figli giocano tra loro o combinano qualche marachella. C'è un dettaglio però. Accanto a loro, separato solo da un muro, c'è il campo di concentramento di Auschwitz, di cui Rudolf è il direttore. A dieci anni di distanza da Under the Skin, acclamato universalmente come una delle opere che ha meglio colto le inquietudini della contemporaneità, Jonathan Glazer si ripresenta con la trasposizione di un romanzo di Martin Amis: un film ambizioso e collocato in un'epoca storica tristemente nota, quella degli anni '40 e della messa in atto della Soluzione Finale da parte dei nazisti. Ma è chiaro fin da subito come non sia la ricostruzione storica a interessare il regista, bensì la messa in scena di una situazione paradossale, così estrema da trasformarsi in un laboratorio di analisi della banalità del male e della separazione tra percezione soggettiva e realtà oggettiva. Recensione ❯
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La storia del pugile Harry Haft, un sopravvissuto al campo di concentramento di Auschwitz. Espandi ▽
Dopo la seconda guerra mondiale, Harry Haft è un pugile che ha combattuto contro altri prigionieri nei campi di concentramento per sopravvivere. Perseguitato da ricordi e sensi di colpa lotta per ritrovare il suo primo amore. Recensione ❯
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Il cantautore e i suoi compagni di viaggio partono con Il treno "in treno per la Memoria" il 10 marzo 2016 da Milano, dal binario 21. Il Binario 21 della stazione di Milano Centrale è il luogo da cui ebbe inizio l'orrore della Shoah per la il capoluogo lombardo. Da qui infatti partirono, tra il 1943 e il 1945, i treni pieni di deportati ebrei diretti ai campi di sterminio nazisti. In tanti partirono, in pochissimi tornarono. Recensione ❯
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Il cinema di Egoyan, incentrato quasi sempre su una catastrofe assente, affronta un regolamento di conti con la Storia e con una storia di 'privazione'. Thriller, Canada, Germania2015. Durata 95 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Zev e Max decidono di dedicare le loro ultime energie per rintracciare il comandante nazista responsabile della morte delle loro famiglie. Espandi ▽
Zev Guttman, ebreo affetto da demenza senile, è ricoverato in una clinica privata con Max, con cui ha condiviso un passato tragico e l'orrore di Auschwitz. Max, costretto sulla sedia a rotelle, chiede a Zev di vendicarli e di vendicare le rispettive famiglie cercando il loro aguzzino, arrivato settant'anni prima in America e riparato sotto falso nome. Confuso dalla senilità ma determinato dal dolore, Zev riemerge dallo smarrimento leggendo la lettera di Max, che pianifica il suo viaggio illustrandone i passaggi. Quattro le identità da verificare, uno il colpo in canna per chiudere una volta per tutte col passato. Tra America e Canada, Zev troverà il suo 'nazista' e con lui una sconvolgente epifania. Recensione ❯
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Un documento che fa dell'estrema sincerità il proprio stile di narrazione. Documentario, Biografico, Storico - Italia2014. Durata 76 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un viaggio ad Auschwitz come regalo di compleanno: un'esperienza che scava nella nostra memoria, per ricominciare a parlare. Espandi ▽
Danilo Monte decide di regalare al fratello Roberto, in occasione del suo trentesimo compleanno, un viaggio con destinazione il campo di sterminio di Auschwitz. Roberto ha sempre avuto una passione per la Storia e, in particolare, per lo studio dell'Olocausto. Roberto ha trascorso gli ultimi anni della sua vita tra tossicodipendenza, comunità, clinica psichiatrica e comunità. Il viaggio è l'occasione, secondo l'intenzione di Danilo, per riaprire un dialogo tra fratelli che hanno avuto un rapporto problematico. Recensione ❯
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Il film segue Danny Chanoch nel viaggio più importante della sua vita, quello che porta i suoi figli, Sagi e Miri, da Israele al suo Olocausto: originario della Lituania, Danny fu deportato ragazzino e dopo aver visto la sua famiglia dividersi a Stuthoff, da Dachau fu trasferito a Auschwitz e qui restò fino alla sua evacuazione quando dopo la marcia della morte fu trasferito a Mauthausen dove arrivò la liberazione. Recensione ❯
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Durante la giornata della memoria (27 gennaio) del 2006, Saverio Costanzo accompagna un gruppo di studenti di un liceo romano in visita ad Auschwitz. Espandi ▽
Durante la giornata della memoria (27 gennaio) del 2006, Saverio Costanzo accompagna un gruppo di studenti di un liceo romano in visita ad Auschwitz. Con loro un gruppo di italiani che riuscì a sopravvivere al campo di sterminio a rendere la testimonianza dell'evento ancor più lucida e toccante. Unendo interviste a riprese in loco, materiale dell'Istituto Luce e impressioni dei ragazzi, Saverio Costanzo crea un resoconto sul senso spietato di un insensato sterminio e una riflessione sul dolore. Recensione ❯
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Da un libro del premio Nobel Imre Kertész, scrittore ungherese ebreo sopravvissuto ai campi di concentramento, la storia di Gyuri Koves, 14enne alle prese con la tragedia dell'Olocausto. Espandi ▽
È difficile criticare un film che tratta il tema dell'Olocausto. Ed è ancora
più difficile farlo dal Festival di Berlino, in una città dove ancora esistono
i fantasmi di quella tragedia. Il film di Lajos Koltai, direttore della fotografia di István Szabó, si basa
sul romanzo autobiografico di Imre Kertész. Racconta la prigionia dello scrittore
ungherese ebreo deportato, da bambino, nei campi di concentramento di Auschwitz
e Buchenwald. Quella che era un'infanzia felice e spensierata si trasforma
presto in una maturità dolorosa, vissuta in un vortice di crudeltà e degenerazione.
Trama significativa, senza dubbio. Recensione ❯
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Semplice e chiaro, La vita è bella laicizza la memoria senza mai dimenticare. Drammatico, Italia1997. Durata 131 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Sei anni dopo il matrimonio di Guido e Dora, lui viene prelevato con lo zio Eliseo e il figlio Giosué e portato in un campo di concentramento. Lei, pur non essendo ebrea, decide di seguirli di sua iniziativa. Espandi ▽
Quando a Dumas père era mossa l'accusa di violentare la Storia, il sagace romanziere si scagionava obiettando che dai suoi atti di violenza nascevano dei bei bambini. Un'osservazione simile si potrebbe rivolgere ai puristi e a quanti storcono il naso di fronte a La vita è bella. Il film di Benigni infatti non è una pedante ricostruzione manualistica, ma una storia nella Storia, una favola moderna costruita sullo sfondo di una delle più drammatiche pagine che l'umanità ricordi. Recensione ❯
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Film concepito e costruito per essere definitivo, come memoria, opera d'arte e documento. Drammatico, USA1993. Durata 200 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Tratto dal libro di Thomas Keneally è la vera storia di Oscar Schindler, industriale tedesco. Espandi ▽
Tratto dal libro di Thomas Keneally, è la vera storia di Oskar Schindler, industriale tedesco che nel 1938 capisce che è bene legarsi ai comandanti militari. Quando gli ebrei sono relegati nel ghetto di Cracovia, Schindler riesce a farsene assegnare alcune centinaia come operai in una fabbrica di pentole. All'inizio sembra sfruttarli, in realtà li salva. Di fronte alla persecuzione, trasformerà quella prima iniziativa in una vera missione, fino a comprare letteralmente le vite di quasi milleduecento ebrei. La qualità cinematografica è altissima, l’impressione in chi vede il film è profonda; molto studiata è la mediazione fra il cuore e il pensiero. Il regista ha usato il bianco e nero ispirandosi ai documentari dell'epoca nelle sequenze corali e alle immagini espressioniste nelle scene private. Un film concepito per essere definitivo, come memoria, opera d'arte e documento. Recensione ❯
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