Una dirigente di alto livello (la CEO di un'azienda di robotica) intreccia una relazione focosa con un suo giovane stagista e trova un intenso piacere nel ribaltamento dei ruoli, accettando, lei boss che comanda si impone ed esige, un ruolo passivo che accetta i comandi, anche quelli più umilianti che la riducono, a quattro zampe, a leccare la ciotola del latte. Questa, in estrema sintesi, la trama di un film che è stato indicato come uno scandaloso thriller erotico ma che altri non è che una commediola sul sesso come potere e dominio dell'altro, e ovviamente anche sul potere di uomini e donne che, dalla loro posizione di direttori, presidenti e simili, esercitano il dominio sugli altri come una perversione che eccita e fa godere.
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Una dirigente di alto livello (la CEO di un'azienda di robotica) intreccia una relazione focosa con un suo giovane stagista e trova un intenso piacere nel ribaltamento dei ruoli, accettando, lei boss che comanda si impone ed esige, un ruolo passivo che accetta i comandi, anche quelli più umilianti che la riducono, a quattro zampe, a leccare la ciotola del latte. Questa, in estrema sintesi, la trama di un film che è stato indicato come uno scandaloso thriller erotico ma che altri non è che una commediola sul sesso come potere e dominio dell'altro, e ovviamente anche sul potere di uomini e donne che, dalla loro posizione di direttori, presidenti e simili, esercitano il dominio sugli altri come una perversione che eccita e fa godere. Il fatto che a dirigere il film sia una donna non nobilita automaticamente questo lavoro rendendolo un atto di accusa a questo e quello. Sembra invece di trovarsi di fronte non tanto ai vari "Basic instinct" o "Attrazione fatale" ma a un prodotto che ricorda le "Cinquanta sfumature di grigio", nobilitato (almento nelle intenzioni) da una spruzzata di serietà artistica e impreziosito da un'attrice di grido. Ma sempre di commedia erotica si tratta, che promette più di quello che mantiene e poi, nella realtà, vola molto basso.
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