Titolo originale | Mufasa - The Lion King |
Anno | 2024 |
Genere | Animazione, Avventura, Drammatico, |
Produzione | USA |
Durata | 120 minuti |
Al cinema | 110 sale cinematografiche |
Regia di | Barry Jenkins |
Attori | Luca Marinelli, Marco Mengoni, Elisa, Elodie, Kelvin Harrison Jr. Aaron Pierre, Seth Rogen, Billy Eichner, John Kani, Tiffany Boone, Kagiso Lediga, Preston Nyman, Blue Ivy Carter, Mads Mikkelsen, Thandie Newton, Lennie James, Anika Noni Rose, Keith David, Braelyn Rankins, Donald Glover, Beyoncé Knowles, Folake Olowofoyeku, Thuso Mbedu, Sheila Atim, Abdul Salis, Derrick L. McMillon, Maestro Harrell, David S. Lee. |
Uscita | giovedì 19 dicembre 2024 |
Distribuzione | Walt Disney |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,80 su 16 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 19 dicembre 2024
Il live-action prequel de Il re leone. Mufasa - Il Re Leone è 11° in classifica al Box Office. mercoledì 29 gennaio ha incassato € 14.585,00 e registrato 2.808.687 presenze.
CONSIGLIATO SÌ
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Nelle Terre del Branco ogni cosa ha il suo posto, anche una giovane leonessa come Kiara, principessa figlia di Simba e Nala, che come unica preoccupazione ha quella dei tuoni durante i temporali. Ed è proprio durante una notte tempestosa, quando i suoi genitori si allontanano per dare alla luce il fratellino Kion, che Kiara viene intrattenuta da Rafiki e dall'immancabile commento di Timon e Pumbaa con la storia di suo nonno Mufasa e di come è diventato re. Tutto inizia con Mufasa che è ancora un cucciolo inesperto al seguito dei suoi genitori, Masego e Afia, mentre i tre vanno alla ricerca della mitica Milele, la terra dell'abbondanza dove finalmente troveranno rifugio dalla siccità.
La Disney raduna come al solito un cast stellare, per l'Italia (tra gli altri) Luca Marinelli, Elodie, Marco Mengoni, Elisa, Stefano Fresi, Edoardo Leo.
Dove inizia il Cerchio della Vita? Se lo chiedete alla piccola Kiara, naturalmente con suo padre Simba e la lotta per riprendersi la guida delle Terre del Branco; se interrogate Simba, sicuramente da suo padre Mufasa e il viaggio per diventare il sovrano che si affaccia sulla Rupe dei Re; se mettete alle strette i dirigenti Disney, dal vertiginoso successo del film del 1994, a cui hanno fatto seguito due sequel per il mercato homevideo, altrettante serie tv, un imprescindibile musical teatrale e nel 2019 un rifacimento live action con computer grafica fotorealistica - il Cerchio della Vita e del Botteghino, insomma, dove tutto ciclicamente torna basti che ciclicamente continui ad incassare.
Mufasa - Il re leone è quindi solo l'ultimo punto di questa retta che curva su sé stessa, stavolta grazie e dopo il successo di Il re leone firmato da Jon Favreau (lo specialista Favreau, l'apripista Favreau, colui che con Iron Man ha dato vita al Marvel Cinematic Universe, con The Mandalorian ha ideato la prima serie tv live action della galassia di Lucas e con Il libro della giungla del 2016 ha definitivamente sdoganato i remake fotorealistici dei classici Disney), capace di spillare dalle sale ben 1,6 miliardi di dollari, secondo maggior incasso per un film di animazione, battuto solamente in questo 2024 da Inside Out 2.
Si riparte, insomma, con delle solide e remunerative certezze, stavolta affidando la regia a quel Barry Jenkins che dall'indipendenza si è sempre più spostato verso il centro, motu proprio soprattutto televisivo con La ferrovia sotterranea su Prime Video (ma occhio alle sue produzioni, sempre a battere sulle storie e la cultura afroamericana) e ora sul grande schermo protetto dal marchio di Topolino, a cui è stato affiancato il solito impressionante parterre di collaboratori, produttori, doppiatori - Lin-Manuel Miranda a scrivere, la Motion Picture Company agli effetti visivi, Aaron Pierre, Seth Rogen, Donald Glover, Mads Mikkelsen, Thandiwe Newton e Beyoncé (tra gli altri) a dare voce.
Rispetto al 2019, però, si entra in un campo - teorico e fattuale - più nebuloso del mero azzardo economico, perché se c'è una cosa in cui era incappato il film di Favreau è quella di esser stato accusato di essere quasi una riproposizione shot-by-shot, sequenza-dopo-sequenza, dell'originale di Roger Allers e Rob Minkoff, senza avere né la capacità né la voglia di andare oltre la mera "fotocopia" digitale - nonostante i quasi trenta minuti in più e un senso generale di aggiustamento verso gli adulti dell'operazione. Jenkins non ha il problema della copia conforme ma anzi vede - e ci mostra - un'intera prateria davanti a sé.
Sfruttando le tecniche implementate negli ultimi anni dai film in computer grafica fotorealistica realizzati dalla Disney, come il setting umorale del film del 2019, Mufasa corre all'impazzata verso la sua destinazione, libero com'è di sviluppare scenari, personaggi e momenti che si discostano il giusto da quanto già visto nella saga del Cerchio della Vita. Jenkins alterna panoramiche e handycam, deserti e montagne, inondazioni e bufere, tenendo quasi a freno la colonna sonora di Dave Metzger (e i momenti musicali di Miranda) per un più realistico commento ambientale fatto di ruggiti e lotte ferine.
Ecco, se a Favreau si poteva dire di essere rimasto schiacciato dall'ingombrante monolite del '94, Jenkins forse ha spostato troppo l'asticella verso il realismo perdendo di vista il simbolo, la figura, lo schizzo - e quindi la capacità spettacolare di penetrare l'immaginario collettivo. Dall'altro lato, però, Mufasa è una delle operazioni Disney più centrate degli ultimi anni, capace di scansare ogni attacco woke e maga grazie ad una storia che affonda le sue pulsioni narrative nel mito shakespeariano e biblico, con i soliti - per la saga - grumi di fatalismo, rivalità e predestinazione. Il Cerchio della Vita continua. Quello del Botteghino, chissà.
Il film è in sostanza il prequel (con un anticipo di sequel) de Il Re Leone del 1994 (e del remake del 2019) che fu uno degli ultimi film con l'utilizzo di disegni animati da parte della Disney, mezzo sostituito dall'uso del computer. La trama è abbastanza semplice: si risolve in un lungo flashback (il film dura 2h), di Rafiki un simpatico mandrillo che racconta la storia [...] Vai alla recensione »
Da Mufasa: il re Leone di Barry Jenkins, il prequel del Re Leone versione live action del 2019 diretto da Jon Favreau, ci si aspettava di più sul piano della narrazione e delle emozioni, al di là del trionfo dell'animazione computerizzata. Si tratta del film che va a rispondere a una domanda che forse nessuno si era posto, e cioè come ha fatto Mufasa, il padre di Simba, a [...] Vai alla recensione »
Una storia inverosimile Neanche da paragonare al primoRacconto confuso, senza senso, con azioni impensabili. Anche le voci non convincenti Del tutto deludente Sconsiglio
Storia inverosimile, poco avvincente e dai contenuti deludenti Azioni surreali e doppiaggio imbarazzante Niente a che vedere con il Re Leone Unico lato positivo del film le immagini, molto belle
MUFASA di Barry Jenkins. Si sentiva il bisogno di un antefatto de IL RE LEONE? Assolutamente no. In live action? Neanche. Eppure lo hanno voluto fare e a inizio film era anche comprensibile, data la dedica al da poco scomparso James Earl Jones.Perlomeno hanno migliorato le espressivit? degli animali, la tecnica ? anche ben fatta, i paesaggi della Savana sono notevoli e ogni tanto Timon e Pumbaa nel [...] Vai alla recensione »
Film davvero fantastico e bellissimo.Pieno di effetti speciali e molto emozionante. Perfetto.
Non mi ? piaciuto, brutto, inutile e noioso, non lo consiglio
Nella savana il re leone Simba (Marco Mengoni) annuncia al suo popolo l'allargamento della propria famiglia, un altro passo nel "cerchio nella vita". Si reca quindi nel profondo della jungla per trascorrere del tempo con la compagna Nala (Elisa), lasciando la loro cucciola Kiara in compagnia degli amici Timon (Edoardo Leo) e Pumbaa (Stefano Fresi) che, però, non sembrano riuscire a tranquillizzare [...] Vai alla recensione »
Furono eclatanti gli incassi, nel 1984. "Il re leone" segnò una tappa decisiva nel cinema d'animazione: i destinatari re- stavano i bambini, ma si adombravano questioni interessanti anche per gli adulti che li accompagnavano. Vennero poi due sequel destinati direttamente all'homevideo, le serie tv, un musical teatrale, fino al remake nel 2019 a cura di Jon Favreau, con tecnica digitale fotorealistica. [...] Vai alla recensione »
Attesissimo, Mufasa è il prequel de Il Re Leone ma non è necessario avere visto il classico del 1994 perché è anche, a suo modo, un remake di un film che sin dal suo primo apparire si è rivelato uno dei titoli più amati del neo-canone disneyano. Rafiki (John Kani doppiato da Toni Garrani), Timon (Billy Eichner doppiato da Edoardo Leo) e Pumbaa (Seth Rogen doppiato da Stefano Fresi) rievocano la storia [...] Vai alla recensione »
Un temporale è in arrivo e la piccola Kiara, poiché il padre Simba è chiamato altrove dai suoi doveri di sovrano, necessita di qualcuno che l'accudisca sulla Rupe dei Re. Il babysitteraggio ricade sul leggendario duo Timon & Pumbaa che inizia a raccontarle un'appassionante storia... Vent'anni dopo l'epico originale e cinque dopo il suo remake animato (senza contare gli innumerevoli sequel e serie tv), [...] Vai alla recensione »
Barry Jenkins non è - come pur alcuni vogliono dare a intendere nella fretta di colpire il cosiddetto "politicamente corretto" - un cineasta mediocre. Moonlight è e resta un film importante e Se la strada potesse parlare, nonostante le incertezze, non reca offesa a James Baldwin. Certo, dopo La ferrovia sotterranea, era lecito attendersi qualcosa di più ardito che non un'ennesima riproposizione di [...] Vai alla recensione »
Il tradizionale film di Natale di produzione Walt Disney, ci riporta quest'anno nella mitica e grandiosa savana africana del regno di Simba, il Re leone. Solo che questa volta il regista americano e premio Oscar, Barry Jenkins (Moonlight) non ci propone la stilizzata savana realizzata con l'animazione tradizionale del primo film del franchise, ma, riprendendo stilisticamente il remake del 2019, si [...] Vai alla recensione »
Il leone saggio e imperioso, quello che «mentre gli altri cercano di prendere, un vero re cerca sempre che cosa può dare», quello che 30 anni fa fu il 32° classico di successo (968 milioni di dollari d'epoca) dell'animazione Disney, quel tipo di gloria ecumenica, be', ci mette in pace: è Natale. Corsi e ricorsi del cinema, anzi, del brand multinazionale: basta che il corso-ricorso incassi.
Nessun dubbio, è il film più atteso delle feste. Ci andranno i bambini di oggi e chi era bambino ai tempi del primo Re Leone, 30 anni fa. Solo, un consiglio: tenete basse le aspettative. Il fotorealismo, boh, seguita a non convincermi. Può strappare, e in effetti strappa, qualche ohhh!» di meraviglia, ma l'animazione classica è un'altra cosa, i personaggi disegnati accendono molto di più la fantasia. [...] Vai alla recensione »
Parlano e cantano muovendo la bocca come umani. Per il resto sono animali "reali" e come tali si muovono e comportano dentro al suggestivo scenario della savana africana. Tutto questo, almeno inizialmente, è alquanto straniante. Ma in casa Disney la magia non è stupore, semmai meraviglia. Benvenuti nell'universo di Mufasa - Il re leone, governato più dalla Cgi (Computer generated image) che non dal [...] Vai alla recensione »
Barry Jenkins ha un curriculum da giovanotto di multiforme ingegno. Con "Moonlight", scritto e diretto, vinse l'Oscar per la migliore sceneggiatura adattata. Due anni dopo, arrivò il poco visto - da noi, le storie all black stentano a sfondare - "Se la strada potesse parlare" (più vivace dei due morosi neri). Mancava una serie tv? ecco "La ferrovia sotterranea", 10 episodi tratti dal romanzo (strepitoso) [...] Vai alla recensione »
Leoni canterini in una savana da favola, dove realismo e fiaba si abbracciano in una danza. A trent'anni dal cult d'animazione «Il Re Leone» (del 1994, di Rob Minkoff e Roger Allers), ecco il prequel che ne celebra il mito, tornando indietro nel tempo fino alle Mufasa, padre dell'iconico protagonista Simba, scegliendo la tecnica CGI (Computer Graphic Imagery) fotorealistica, sulla scia dello stile [...] Vai alla recensione »
Dalla Namibia con furore. È da lì che proviene Mufasa, il futuro "re leone" nonché babbo di Simba, amletico protagonista de Il re leone, trentaduesimo Classico Disney uscito nelle sale trent'anni fa nella versione animata in 2D, quindi distribuito una seconda volta nel 2011 in una inutile versione stereoscopica, e infine tramutato in remake in computer grafica nel 2019, in quel caso per la regia di [...] Vai alla recensione »
Spaventata dal temporale, la leoncina Kiara, figlia di Simba e Nala, ascolta con Timon e Pumba la storia del nonno Mufasa dalla voce del saggio Rafiki, scoprendo la straordinaria avventura di un cucciolo, perso e solo fino a quando incontra Taka, erede di una stirpe reale e futuro "Scar", che gli salva la vita. Inizia così un viaggio alla ricerca del proprio destino: i loro legami saranno messi alla [...] Vai alla recensione »
Simba e Nala affidano la loro figlia Kiara in custodia a Timon, Pumba e il mistico mandrillo Rafiki. Quest'ultimo, per tenerle compagnia, decide di raccontare alla piccola la storia di suo nonno, Mufasa. Cominciano così i fatti del prequel, che vedono un giovane Mufasa perdere di vista la propria famiglia in seguito ad una fortissima alluvione mentre si trovavano in viaggio verso Milele, una terra [...] Vai alla recensione »
Sulla nascita di un villain per amor perduto. Chi mai avrebbe potuto immaginare che questa formula si sarebbe adattata un giorno, perfino alla saga familiare senza tempo del Re leone? Barry Jenkins, a distanza di sei anni dalla sua ultima regia Se la strada potesse parlare, torna al cinema con Mufasa: il re leone. Prequel del premiato remake shot-for-shot fotorealistico di Jon Favreau, dell'indimenticabile [...] Vai alla recensione »
Cinque anni dopo la prima versione live action del Re Leone diretta da Jon Favreau (1,6 miliardi di dollari incassati nel mondo) arriva l'attesissimo Mufasa, nuovo capitolo di uno dei franchise più fortunati di casa Disney, nato ormai 30 anni fa con il film d'animazione tradizionale che, ancora oggi, nella categoria detiene il record di maggior incasso cinematografico nella storia.