Il primo festival pensato e costruito per dare spazio alla cinematografia delle donne. Ospiti Margarethe von Trotta e Céline Sciamma, il programma dei 17 film. Firenze - 20/24 novembre 2024. Le recensioni, trame, listini, poster e trailer, ordinabili per:
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Von Trotta mette in scena una donna in cerca dei suoi desideri regalando così un altro specchio in cui tutte possono riflettersi. Biografico, Austria, Lussemburgo, Svizzera2023. Durata 110 Minuti.
La vita della scrittrice austriaca Ingeborg Bachmann, tra amori e viaggi in tutto il mondo. Espandi ▽
Nell'ampia filmografia di Margarethe von Trotta le donne famose non sono mancate e molto probabilmente Ingeborg Bachmann stava da tempo in stand by in attesa che una produttrice le proponesse il progetto. La poetessa tedesca l'attendeva perché si inserisce perfettamente nell'universo femminile di donne alla ricerca di se stesse che sono da sempre al centro del suo fare cinema. Senza uno sterile velleitarismo veterofemminista ma piuttosto con un lucido desiderio di ribellione a un mondo maschile che, seppure non descritto in modo manicheo, non può comunque sfuggire ad un severo giudizio. Ingeborg attraversa il deserto simbolico dell'aridità affettiva trovando però anche delle oasi che la faranno sentire pienamente donna libera di essere e di desiderare senza dover chiedere permessi o dare spiegazioni a nessuno. Cosa a cui tutte le donne nel mondo aspirano indipendentemente dal loro status sociale o culturale. Nel cinema di Margarethe von Trotta possono sempre trovare uno specchio sensibile in cui riflettersi. Recensione ❯
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L'America ha convinto Chantal che l'unico linguaggio è quello dell'industria del cinema americano e il suo desiderio di fare delle storie la porta ad affrontare anche il musical con intelligente ironia. Ritorna a dirigere Delphine Seyrig, si chiama sempre Jeanne, ma questa volta è una delle belle presenze femminili nel primo film commerciale della regista. Recensione ❯
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Il difficile viaggio della ventottenne giornalista Shiori Ito accusa di stupro il più anziano collega e biografo dell'allora Primo Ministro Shinzo Abe. Espandi ▽
Nel maggio 2017 la ventottenne giornalista Shiori Ito accusa di stupro il più anziano collega e biografo dell'allora Primo Ministro Shinzo Abe. In una società in cui parlarne apertamente è considerato indecoroso, la sua conferenza stampa scuote l'opinione pubblica. Nel giro di pochi giorni, Shiori si trova al centro del dibattito politico. Minacce di morte, cyberbullismo e lettere minatorie trascinano Shiori in una spirale di paura e solitudine.
Quando infine si presenta in tribunale, la difesa le scatena contro una guerra senza quartiere. Determinata a dare l'esempio ad altre vittime, Shiori porta avanti il suo caso: pubblica un libro autobiografico e realizza questo film diretto da lei stessa con filmati privati della sua terribile esperienza. Recensione ❯
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Un film tra realtà e finzione che solleva domande provocatorie sulla violenza sessuale e sull'etica della sua rappresentazione sullo schermo. Espandi ▽
Martha Coolidge approda al lungometraggio con un ibrido che continua ancora oggi a sollevare domande provocatorie sulla violenza sessuale e sull'etica della sua rappresentazione sullo schermo. Il risultato di questo mix tra documentario e fiction fa di questo film uno degli esperimenti di metacinema più audaci del secolo.
Il film è basato su un'esperienza vissuta personalmente dalla regista. Mentre interpretano la sceneggiatura, i membri del cast riflettono sul loro rapporto con gli aggressori, sui sentimenti che nascono nel rivivere - mettendo in scena - quei momenti e i loro atteggiamenti riguardo al consenso, al trauma e al senso di colpa. Recensione ❯
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Un film sulle leggerezze dell'adolescenza, sui suoi sogni e sullo scontro con la realtà di tutti i giorni. Espandi ▽
Iman è un'adolescente insicura che si è presa una cotta per Damir, un ragazzo più grande di lei. Un giorno a scuola, mentre sta giocando a "obbligo o verità" con i suoi compagni di classe, racconta di aver fatto sesso con lui per attirare l'attenzione su di sé. La notizia si diffonde rapidamente tramite i social. La ragazza non sa più come liberarsi dalla sua bugia, anzi ne inventa una più grande che provoca uno scandalo nella sua scuola e rischia di far saltare quella gita scolastica che potrebbe portare la classe a Venezia ma che non tutti possono permettersi, a cominciare da Iman.
La regista pedina la sua protagonista, rivela i suoi turbamenti nei primi piani e mostra la sua quotidianità apparentemente immutabile tra la scuola, la famiglia con il nonno seduto sempre allo stesso posto a guardare la tv e il luogo vicino al campo di basket dove cerca di incontrare Damir.
Se lo sguardo adolescenziale è ispirato, La gita scolastica (Menzione Speciale al 76° Festival di Locarno dove è stato presentato nella sezione "Cineasti del Presente") perde gradualmente la forza della presunta trasgressione e soprattutto mostra di essere grossolano nel modo di filmare l'ambiguità della parola nelle bugie di Iman. Recensione ❯
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Una donna mette in discussione se stessa dopo aver cominciato una nuova vita in una casa di cura. Espandi ▽
Il film segue la transizione di una donna ottantenne alla vita in una casa di cura, mentre si confronta con i suoi desideri contrastanti e le sue narrazioni personali. Recensione ❯
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La storia di tre donne in un appartamento di Marsiglia durante un'anomala ondata di caldo. Espandi ▽
Tre donne in un appartamento di Marsiglia rimangono bloccate da un'ondata di caldo. Si ritrovano intrappolate in una relazione terrificante e desiderano la libertà. Recensione ❯
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L'estate di una ragazzina del Massachusetts. Espandi ▽
Nelle zone rurali del Massachusetts occidentale, Lacy, 11 anni, trascorre l'estate del 1991 a casa, affascinata dalla propria immaginazione e dalle attenzioni di sua madre Janet. Recensione ❯
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Un documentario intimo che affronta le relazioni sentimentali (e non) di un triangolo amoroso. Espandi ▽
In Cina, l'adulterio dilagante ha dato origine a una nuova industria dedicata ad aiutare le coppie a restare sposate nonostante l'infedeltà. Wang Zhenxi fa parte di questa professione in crescita, una "mistress dispeller" che viene assunta per mantenere i vincoli del matrimonio (e interrompere le relazioni extraconiugali) con qualsiasi mezzo necessario. Il film segue un caso reale di infedeltà in evoluzione mentre l'insegnante Wang tenta di riportare una coppia fuori dall'orlo della crisi, offrendo un accesso sorprendentemente intimo a vite private solitamente nascoste. Recensione ❯
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A cent'anni dalla scomparsa di Eleonora Duse, Sonia Bergamasco ci accompagna in un'investigazione sull'attrice che ha cambiato il mestiere dell'attore per sempre. Espandi ▽
Che cosa si può dire di un’artista che Charlie Chaplin ha definito “la più grande che abbia mai vista”, che Lee Strasberg ha descritto come “la migliore attrice di tutti i tempi”, e di cui Marilyn Monroe e Anna Magnani hanno tenuto il ritratto sempre accanto a loro? Tanto, e mai tutto, perché raccontare la Duse fino in fondo è impossibile: anche perché lei ha fatto di tutto per non raccontarsi attraverso interviste o autobiografie. Ma Sonia Bergamasco, per cui la Duse è un’ossessione da quando la sua gigantografia la accoglieva ogni volta che si recava al Piccolo Teatro, riesce a costruire un ritratto caleidoscopico a più voci – con il rimpianto di non poter aggiungere quella dell’attrice stessa – usando come filo conduttore le lettere scritte da Eleonora e interpretate dalla stessa Bergamasco in voce fuori campo. Nel documentario Duse, The Greatest Bergamasco si mantiene fuori campo con pudore e discrezione, preferendo dare spazio alle immagini della protagonista – le foto, i ritagli di giornale, le riprese del funerale, gli spezzoni di Cenere, l’unico film da lei interpretato in età avanzata – e alle interviste fatte a chi l’ha potuta vedere in teatro (tratte da numerosi archivi audiovisivi), dal poeta Langston Hughes a Luchino Visconti, e a chi ne mantiene viva l’eredità, come le attrici Ellen Burstyn e Helen Mirren raggiunte in presenza dalla regista. Recensione ❯
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Totone, 18 anni, trascorre il suo tempo a bere birra e fare festa con il suo gruppo di amici. Ma la realtà bussa alla porta: deve prendersi cura di sua sorella e guadagnarsi da vivere. Decide così di mettersi a produrre il miglior formaggio Comté della regione. Recensione ❯
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Una serie di eventi mette a dura prova due sorelle. Espandi ▽
Quando September viene sospesa dalla scuola, sua sorella July inizia ad affermare la propria indipendenza. La tensione in famiglia aumenta durante le vacanze in Irlanda mentre una serie di incontri surreali li mette tutti alla prova. Recensione ❯
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Un ritratto e un tributo alla storica reporter della CNN Margaret Moth. Espandi ▽
Un emozionante tributo alla storica reporter della CNN Margaret Moth, da sempre in prima linea in alcuni dei conflitti più violenti degli ultimi decenni per mostrare la realtà della guerra dall'interno del conflitto. Un documentario che è anche ritratto, compatto e complesso, di una corrispondente di guerra singolare e aggressivamente anticonvenzionale. Fino alla fine. Recensione ❯
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Owen, adolescente, sta cercando di sopravvivere alla sua vita di periferia, quando una sua compagna di classe gli fa conoscere un misterioso programma televisivo notturno che racconta di un mondo soprannaturale al di sotto del loro. Espandi ▽
Owen, adolescente, sta cercando di sopravvivere alla sua vita di periferia, quando una sua compagna di classe gli fa conoscere un misterioso programma televisivo notturno che racconta di un mondo soprannaturale al di sotto del loro. Da quel momento la visione della realtà di Owen inizia a incrinarsi. Recensione ❯
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Attraverso la forma dell'autoritratto, il film ripercorre in maniera libera la vita e la carriera della regista. Espandi ▽
Antonietta De Lillo ripercorre la propria carriera partendo dagli inizi, tra reportage, giornalismo, televisione e la voglia di fare il cinema a Roma, dove ha avuto luogo il suo apprendistato a 360 gradi, da fotografa di scena a assistente operatrice. Autoritratto anticonvenzionale a vent’anni esatti da Il resto di niente, L’occhio della gallina chiama a raccolta e fa parlare tra loro molti archivi video privati e le immagini dei numerosi film autoprodotti: da I racconti di Vittoria a La pazza della porta accanto - Conversazione con Alda Merini, da Let’s go a Il signor Rotpeter. Questi frammenti però non appaiono in forma canonica di estratti, a mo’ di classiche citazioni, ma sono direttamente proiettati sulle pareti dello studio che De Lillo sceglie come set, circondata da collaboratori e dalle figlie presenti anche in molti home movies girati lungo gli anni. Una scelta che suona come un’autocertificazione, la dichiarazione di fedeltà a un metodo di lavoro collettivo, rappresentato anche dal lancio del format del “film partecipato”, o “documentario di remix” di materiali preesistenti, come in Oggi insieme domani anche (2015). Recensione ❯
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