Anno | 2024 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia, Croazia, Norvegia, Serbia, Slovenia |
Durata | 122 minuti |
Al cinema | 3 sale cinematografiche |
Regia di | Sonja Prosenc |
Attori | Marko Mandic, Aliocha Schneider, Katarina Stegnar, Judita Frankovic, Jure Henigman Kristoffer Joner, Matija Vastl, Stane Tomazin, Jernej Kogovsek. |
Uscita | martedì 28 gennaio 2025 |
Distribuzione | Emera Film |
MYmonetro | Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 27 gennaio 2025
Una satira visionaria e al tempo stesso commovente che esplora le dinamiche di una famiglia apparentemente perfetta. Family Therapy è 132° in classifica al Box Office. mercoledì 29 gennaio ha incassato € 72,00 e registrato 17 presenze.
CONSIGLIATO SÌ
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La realtà iper-controllata di una famiglia benestante slovena inizia a sviluppare delle crepe. Aleksander è sposato con Olivia, e insieme hanno una figlia adolescente, Agata. Poi c'è Julien, anche lui figlio di Aleksander da una relazione precedente. Il ragazzo, francofono, arriva all'improvviso nella villa isolata dei Kraljs portando con sé delle differenze comportamentali che turbano l'equilibrio esistente, oltre a causare degli altri arrivi sgraditi alla famiglia.
Con il nuovo film della regista Sonja Prosenc anche la Slovenia mette a registro un esemplare di quel particolare genere cinematografico che fa satira sociale e di classe, mettendo alla berlina i ricchi del nostro mondo.
Da Parasite in poi, il fenomeno "eat the rich" ci ricorda che la nostra epoca sarà ricordata soprattutto per le sue disuguaglianze: Prosenc ne dà la sua versione, immaginando un ritratto familiare caustico e fragile come il vetro della lussuosa abitazione in cui si svolge.
Il regno domestico, a partire dallo stesso Bong Joon-ho e giungendo fino a Saltburn e compagnia, è il teatro perfetto per implodere la tensione tra chi ha e chi ha meno. In questa allegoria divertita di controllo esasperato, Family Therapy sconfina nel cinema autoriale dell'assurdo che fa capo a Lanthimos e Östlund, e mescola alto e basso grazie al contrasto esplosivo tra i modi terra-terra di Julien e le pretese borghesi di Aleksander e Olivia. La medesima tensione riverbera sul livello formale dell'opera, dalla fotografia alla colonna sonora che mescola il contemporaneo con Vivaldi e l'opera.
Il cinema di Prosenc è innegabilmente accattivante (non è un caso che i suoi lavori precedenti, The tree e History of love, risultarono entrambi per essere la selezione slovena agli Oscar) ma è limitato dal suo arrivare tardi sul tema, accusando una certa inerzia derivativa. È evidente però che il pubblico gradisca il sottogenere, ed è interessante come negli ultimi anni, specialmente in Europa, esso si stia espandendo per inglobare la presenza sempre più capillare della paranoia da immigrazione. Mutando, forse, in uno specchio dei tempi ancora diverso.