nunzio pizzuto
|
mercoledì 30 ottobre 2024
|
c'è ancora un domani, 2023
|
|
|
|
C’è ancora domani, Regia di Paola Cortellesi, 2023 Valerio Mastandrea, Romana Maggiora Vergano, Emanuela Fanelli, durata 118 minuti.
Vedendo il film, due concetti mi sono venuti in mente: il primo è quello di lumpenproletariat e il secondo quello di Akira Kurosawa in Cane randagio , del 1949 nel quale il regista giapponese dice: “Non esistono uomini che nascono criminali, ci sono ambienti che creano i criminali”. Ora il film della Cortellesi mi pare si muova entro queste coordinate, cercando di filtrare la materia attraverso una narrazione che permetta alla commedia di svilupparsi fino quasi al termine del film perché, nella parte conclusiva, prevale un aspetto quasi didascalico, che si concretizza nell’esemplificazione della rivendicazione del diritto, del buon diritto, è ovvio, a non subire più il maschilismo degli uomini.
[+]
C’è ancora domani, Regia di Paola Cortellesi, 2023 Valerio Mastandrea, Romana Maggiora Vergano, Emanuela Fanelli, durata 118 minuti.
Vedendo il film, due concetti mi sono venuti in mente: il primo è quello di lumpenproletariat e il secondo quello di Akira Kurosawa in Cane randagio , del 1949 nel quale il regista giapponese dice: “Non esistono uomini che nascono criminali, ci sono ambienti che creano i criminali”. Ora il film della Cortellesi mi pare si muova entro queste coordinate, cercando di filtrare la materia attraverso una narrazione che permetta alla commedia di svilupparsi fino quasi al termine del film perché, nella parte conclusiva, prevale un aspetto quasi didascalico, che si concretizza nell’esemplificazione della rivendicazione del diritto, del buon diritto, è ovvio, a non subire più il maschilismo degli uomini. L’ultima parte è più una dichiarazione ideologica, necessaria nella mente della regista ma dai tratti irrealistici come allorquando di fronte all’avvicinarsi del coniuge picchiatore tutte le donne disposte sulla scalinata si uniscono allo sguardo di Delia nel condannare il proposito di Ivano. Marx parla di sottoproletariato perché la condizione di vita, allora nel 1946 e non credo molto differente oggi, è quella di una umanità sordida, sempre in bilico tra criminalità e scatenamento delle pulsioni più egoistiche e aggressive della propria personalità. Ivano, e prima di lui il padre, sono i campioni di una umanità completamente abbrutita che scambia per missione di vita l’affermazione di sé stessi. In questo mondo non c’è spazio se non il raggiungimento degli interessi, ad ogni costo. Ivano batte la moglie con la stessa facilità con cui un avventore beve un caffè al bar, e vive come un attentato alla propria personalità se questo dovesse o potesse essergli impedito. È stato sottolineato come la resa della Cortellesi nel rendere filmicamente le botte con una sorta di balletto dei due coniugi rappresenti un esito lodevole nella tessitura del film stesso. Ed è vero ma a patto di non dimenticare mai che la danza si svolge tra una donna sempre in procinto di poter essere uccisa e di uno spietato aguzzino. Anche il ricevimento del certificato elettorale con cui Delia andrà a votare dovrà essergli nascosto. Un certificato sulla cui natura la regista innesca uno degli elementi tipici dello svolgimento delle commedie ovvero quello dell’oggetto sconosciuto che svela la propria natura al termine della trama o quasi. Resta comunque inesplorato uno degli elementi fondamentali del tema del film: basta la rivendicazione del proprio buon diritto da parte delle donne per ridurre i pericoli sempre ricorrenti del maschilismo degli uomini? Non sarebbe meglio affrontare le contraddizioni fin troppo vive e operanti sul piano economico e sociale dei rapporti tre i due sessi? Insomma, e per concludere, solo la rivendicazione della totale parità economica può funzionare da grimaldello e solo una società che non contempli più per scopi privatistici lo sfruttamento degli uomini, maschi o donne che siano, può funzionare da cornice entro cui far maturare questa possibilità. E non possiamo non considerare anche il fatto che in una società del genere non vi è la garanzia assoluta perché tali discriminazioni non possano non svilupparsi ma un loro significativo ridimensionamento sì. Nunzio Pizzuto
[-]
|
|
[+] lascia un commento a nunzio pizzuto »
[ - ] lascia un commento a nunzio pizzuto »
|
|
d'accordo? |
|
jackie
|
domenica 27 ottobre 2024
|
effetto gregge
|
|
|
|
Dopo il successo di una grande "Opera" come Barbie, i social colpiscono ancora e fanno un'altra illustre "vittima",la Cortellesi.Film tragicomico infarcito di luoghi comuni , a tratti patetico.Devo dire che come Italiano questo film non mi rappresenta affatto,anzi,rafforza l'immagina distorta che hanno molti di noi all'estero,paese dove vivo.#unmondodipecore
|
|
[+] lascia un commento a jackie »
[ - ] lascia un commento a jackie »
|
|
d'accordo? |
|
sophie
|
martedì 8 ottobre 2024
|
tra i film che mi sono piaciuti di più quest'anno
|
|
|
|
E' tra i film visti ultimamente che mi sono piaciuti di più. Significativo, delicato, di denuncia e ben girato. E poi fa sempre piacere quando si fa luce su queste tematiche, perchè non è mai abbastanza e, se si guarda ai fatti, la situazione peggiora sempre di piu. Non ci resta che l'arte per gridare giustizia. Brava Paola Cortellesi
|
|
[+] lascia un commento a sophie »
[ - ] lascia un commento a sophie »
|
|
d'accordo? |
|
ivan il matto
|
mercoledì 11 settembre 2024
|
c''è sempre paola
|
|
|
|
[29/10/2023, 11:48] RENATO: Fra le nuove registe, già diversamente famose, che questo scorcio di stagione rivela (Micaela Ramazzotti, Margherita Buy, Giovanna Mezzogiorno), un rilievo particolare assume Paola Cortellesi che abbandonati i cliché pur divertenti di come un gatto in tangenziale, si proietta in una dimensione sinceramente autoriale (che alla recente festa del cinema di Roma le ha fruttato 3 premi). "C'è ancora domani" dice nel sottofinale del suo film omonimo l'ex show girl di Zelig che qui è, oltre che regista, protagonista e co-sceneggiatrice. La frase è paradigmatica di una scelta strategica della donna, volta non solo a trovare una prospettiva credibile per il futuro della giovane figlia, ma anche a riscattare un presente fatto di costanti umiliazioni domestiche, perc osse, invisibilita' sociale.
[+]
[29/10/2023, 11:48] RENATO: Fra le nuove registe, già diversamente famose, che questo scorcio di stagione rivela (Micaela Ramazzotti, Margherita Buy, Giovanna Mezzogiorno), un rilievo particolare assume Paola Cortellesi che abbandonati i cliché pur divertenti di come un gatto in tangenziale, si proietta in una dimensione sinceramente autoriale (che alla recente festa del cinema di Roma le ha fruttato 3 premi). "C'è ancora domani" dice nel sottofinale del suo film omonimo l'ex show girl di Zelig che qui è, oltre che regista, protagonista e co-sceneggiatrice. La frase è paradigmatica di una scelta strategica della donna, volta non solo a trovare una prospettiva credibile per il futuro della giovane figlia, ma anche a riscattare un presente fatto di costanti umiliazioni domestiche, perc osse, invisibilita' sociale. Allargando, poi, lo sguardo, la Cortellesi fotografa anche la realtà di un paese (siamo nell'immediato secondo dopoguerra) piagato da 5 anni di guerra, povertà, disoccupazione ed ancora un esercito di occupazione nel suo territorio.
[29/10/2023, 11:48] RENATO: In un bianco e nero desueto nel ns cinema, l'autrice si colloca idealmente fra ladri di biciclette e Roma città aperta, facendoci addirittura ricordare l'abitazione della popolana Maddalena (Anna Magnani) in Bellissima di Luchino Visconti. Ma, per carità, non chiediamo troppo alla neo-regista, che già si misura con i mostri sacri del ns Neorealismo, dimostrando coraggio e ambizione. Ad un cast costruito su misura fra i vari personaggi (memorabile Giorgio Colangeli nei panni del lurido suocero) fa da contrappunto una colonna sonora tutta virata verso la contemporaneità (trova posto pure "la sera dei miracoli" di Lucio Dalla fra il blues perfetto dei titoli di testa e il movimentato rap di quelli finali)....si perché è al domani del titolo che guarda Delia (la protagonista) con la sua scelta....forse già sapeva che più di 75 anni dopo violenza di genere e femminicidio restano ferite aperte nel ns presente.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ivan il matto »
[ - ] lascia un commento a ivan il matto »
|
|
d'accordo? |
|
biron silver
|
venerdì 9 agosto 2024
|
cretinata femminista
|
|
|
|
Pur non essendo contro al femminismo, infatti lo sostengo nei casi della paga bassa e della violenza, credo che questa sciocchezza di film spodesti l'uomo. Lo guardato insieme ad altre donne che mi hanno costretto a guardarlo, appunto perché già il bianco e nero, che in ogni caso rovina tutto, poiché di scarsa qualitá, poi entrano in gioco tre cose che mi hanno fatto odiare il film:
- la teatralità che fa vomitare;
- gli stereotipi sugli uomini;
- il carattere dato agli uomini
Lo so, io a differenza di altri so quel che dico, ho avuto anche io un nonno che picchiava la nonna quando bruciava l'arrosto, ma se questo significa far vergognare e arrossire un uomo quando lo guarda statene alla larga.
[+]
Pur non essendo contro al femminismo, infatti lo sostengo nei casi della paga bassa e della violenza, credo che questa sciocchezza di film spodesti l'uomo. Lo guardato insieme ad altre donne che mi hanno costretto a guardarlo, appunto perché già il bianco e nero, che in ogni caso rovina tutto, poiché di scarsa qualitá, poi entrano in gioco tre cose che mi hanno fatto odiare il film:
- la teatralità che fa vomitare;
- gli stereotipi sugli uomini;
- il carattere dato agli uomini
Lo so, io a differenza di altri so quel che dico, ho avuto anche io un nonno che picchiava la nonna quando bruciava l'arrosto, ma se questo significa far vergognare e arrossire un uomo quando lo guarda statene alla larga. A vinto premi solo perché parlava di donne.
Con amore Biron.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a biron silver »
[ - ] lascia un commento a biron silver »
|
|
d'accordo? |
|
rosanna comacchio
|
sabato 3 agosto 2024
|
il silenzio è d''oro....
|
|
|
|
Un film a cinque stelle. Un riscatto femminile nella storia che lancia un messaggio di esempio di liberazione. Oggi che nella società apparentemente del riscatto non ne sentiamo il bisogno, il film lancia un messaggio ampio e ricorda il valore della libertà. Bianco e nero? Io non mi sono accorta del colore, il colore mi arrivava tutto, con ironia: Prendendo in giro i quaquaraquà che usano violenza sulle donne è riuscita a non sminuire la pesantezza di quella violenza. Le musiche quasi perfette perché è una scelta contemporanea, necessaria. Recitazione valida, credibile. Poche battute per i protagonisti e infatti il finale quasi a sorpresa "parla" chiaro.
[+]
Un film a cinque stelle. Un riscatto femminile nella storia che lancia un messaggio di esempio di liberazione. Oggi che nella società apparentemente del riscatto non ne sentiamo il bisogno, il film lancia un messaggio ampio e ricorda il valore della libertà. Bianco e nero? Io non mi sono accorta del colore, il colore mi arrivava tutto, con ironia: Prendendo in giro i quaquaraquà che usano violenza sulle donne è riuscita a non sminuire la pesantezza di quella violenza. Le musiche quasi perfette perché è una scelta contemporanea, necessaria. Recitazione valida, credibile. Poche battute per i protagonisti e infatti il finale quasi a sorpresa "parla" chiaro....a bocca chiusa... più eloquente di così ...
[-]
|
|
[+] lascia un commento a rosanna comacchio »
[ - ] lascia un commento a rosanna comacchio »
|
|
d'accordo? |
|
giovanni
|
domenica 9 giugno 2024
|
buon film, ma ...
|
|
|
|
Buon film che si lascia vedere con interesse, ma ha la struttura di un film per la TV per la superficialità di certe fasi del racconto e per l'ingenuità di alcune soluzioni.
La storia si svolge per lo più con stereotipi già visti e prevedibili. Ci sono solo due avvenimenti non prevedibili: la bomba nel bar (imprevedibile perché improbabile) e la scena finale del voto che sa tanto di soluzione forzata per dimostrare una tesi che corre in sottofondo per tutto il racconto: l'emancipazione femminile.
Si tratta comunque di un film gradevole e pulito senza le consuete (altrove) scene di sesso volgare, non mancano invece le parolacce, ma poche e neppure gravi, che servono efficacemente a caratterizzare il luogo e il momento.
[+]
Buon film che si lascia vedere con interesse, ma ha la struttura di un film per la TV per la superficialità di certe fasi del racconto e per l'ingenuità di alcune soluzioni.
La storia si svolge per lo più con stereotipi già visti e prevedibili. Ci sono solo due avvenimenti non prevedibili: la bomba nel bar (imprevedibile perché improbabile) e la scena finale del voto che sa tanto di soluzione forzata per dimostrare una tesi che corre in sottofondo per tutto il racconto: l'emancipazione femminile.
Si tratta comunque di un film gradevole e pulito senza le consuete (altrove) scene di sesso volgare, non mancano invece le parolacce, ma poche e neppure gravi, che servono efficacemente a caratterizzare il luogo e il momento.
Apprezzabile il bianco/nero che rende efficacemente il tempo e l'ambiente.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a giovanni »
[ - ] lascia un commento a giovanni »
|
|
d'accordo? |
|
gsilecchia
|
mercoledì 22 maggio 2024
|
c'è ancora domani: un ritratto delicato della speranza
|
|
|
|
"C'è ancora domani" è uno di quei film che ti prende per mano e ti accompagna attraverso un viaggio fatto di emozioni e introspezione. Diretto con un tocco sensibile e attento, il film si immerge nei meandri della vita di personaggi comuni, catturando momenti di straordinaria semplicità e bellezza. La trama si sviluppa attorno alla figura di Marta, una donna che si trova a un bivio nella sua vita. La sua storia è quella di molte persone: una quotidianità fatta di alti e bassi, sogni non realizzati e speranze che ancora brillano nel buio. Marta è interpretata con una delicatezza incredibile, rendendo il suo personaggio autentico e relatable. La sua interpretazione è uno dei punti di forza del film, portando sullo schermo una gamma di emozioni che vanno dalla disperazione alla gioia più pura.
[+]
"C'è ancora domani" è uno di quei film che ti prende per mano e ti accompagna attraverso un viaggio fatto di emozioni e introspezione. Diretto con un tocco sensibile e attento, il film si immerge nei meandri della vita di personaggi comuni, catturando momenti di straordinaria semplicità e bellezza. La trama si sviluppa attorno alla figura di Marta, una donna che si trova a un bivio nella sua vita. La sua storia è quella di molte persone: una quotidianità fatta di alti e bassi, sogni non realizzati e speranze che ancora brillano nel buio. Marta è interpretata con una delicatezza incredibile, rendendo il suo personaggio autentico e relatable. La sua interpretazione è uno dei punti di forza del film, portando sullo schermo una gamma di emozioni che vanno dalla disperazione alla gioia più pura. La regista, con una maestria sottile, evita di cadere nella trappola della melodrammaticità. Invece, sceglie di focalizzarsi su piccoli momenti di vita quotidiana, che costruiscono un quadro più grande e complesso. Le scene sono girate con una cura particolare per i dettagli, con una fotografia che sfrutta la luce naturale per creare un'atmosfera intima e calda. Questo approccio visivo si sposa perfettamente con il tono narrativo, dando al film una qualità quasi documentaristica che aumenta il suo impatto emotivo. Un altro aspetto che colpisce di "C'è ancora domani" è la colonna sonora. Le musiche, scelte con grande cura, accompagnano le vicende dei personaggi senza mai sovrastarle. Anzi, le note sembrano dialogare con le immagini, creando un equilibrio armonioso che rende alcune scene memorabili. La musica diventa così un personaggio a sé stante, capace di sottolineare i momenti di tensione e amplificare quelli di rilassatezza. La sceneggiatura è un mix di dialoghi ben scritti e silenzi significativi. I dialoghi, realistici e mai forzati, permettono ai personaggi di esprimersi in modo naturale, rivelando strati della loro personalità con ogni scambio di battute. I silenzi, invece, parlano forse ancora più forte: sono pause che permettono allo spettatore di riflettere, di entrare in sintonia con i protagonisti e di sentire il peso delle loro esperienze. Analizzando i difetti di questo film possiamo dire che alcuni momenti della narrazione possono sembrare lenti e che ci sono passaggi che avrebbero sicuramente beneficiato di una maggiore dinamica. Inoltre, alcuni personaggi secondari avrebbero potuto essere sviluppati meglio, aggiungendo ulteriori sfumature alla storia principale. Ciononostante, questi difetti non minano gravemente l'esperienza complessiva del film. Un tema centrale del film è la resilienza umana. "C'è ancora domani" esplora come, nonostante le avversità, le persone trovino la forza di andare avanti, di sperare e di costruire un futuro migliore. Questa tematica risuona profondamente, soprattutto in tempi incerti, e offre un messaggio di speranza che è al contempo realistico e incoraggiante. Il film eccelle nel mostrare la bellezza nascosta nelle piccole cose. Un sorriso inaspettato, un gesto di gentilezza, un momento di riflessione solitaria: sono questi dettagli che danno vita alla storia e che restano con lo spettatore anche dopo la fine del film. In un panorama cinematografico spesso dominato da grandi effetti speciali e trame complesse, "C'è ancora domani" si distingue per la sua semplicità e onestà. "C'è ancora domani" è un film che merita di essere visto. È una pellicola che ci ricorda l'importanza di non arrendersi mai e di trovare bellezza anche nei momenti più bui. La sua forza risiede nella sua autenticità e nella sua capacità di raccontare storie di vita reale con una sensibilità unica. Se stai cercando un film che ti faccia riflettere e ti lasci con un senso di speranza, "C'è ancora domani" è sicuramente una scelta eccellente.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a gsilecchia »
[ - ] lascia un commento a gsilecchia »
|
|
d'accordo? |
|
federico i.
|
venerdì 3 maggio 2024
|
purtroppo non abbastanza
|
|
|
|
Interessante la scelta del momento storico legato all'emancipazione elettorale della donna. La pellicola risulta putroppo piatta senza chiaro scuri. La totale mancanza nell'uso delle luci e delle ombre, caratteristica dei film che ritraggono il dopoguerra non permette allo spettatore di immergersi nell'atmosfera alle volte rarefatta che film come "Il ferroviere" di P. Germi hanno invece saputo creare. Il confronto Cortellesi Paola/ Luisa Della Noce non trova equilibrio. Pur interpretando entrambe la medesima figura femminile sia per periodo storico sia per profilo socio culturale la prima si ferma mentre la seconda travolge impatta coinvolge. Mastrandrea regge pur con qualche esagerazione grottesca.
[+]
Interessante la scelta del momento storico legato all'emancipazione elettorale della donna. La pellicola risulta putroppo piatta senza chiaro scuri. La totale mancanza nell'uso delle luci e delle ombre, caratteristica dei film che ritraggono il dopoguerra non permette allo spettatore di immergersi nell'atmosfera alle volte rarefatta che film come "Il ferroviere" di P. Germi hanno invece saputo creare. Il confronto Cortellesi Paola/ Luisa Della Noce non trova equilibrio. Pur interpretando entrambe la medesima figura femminile sia per periodo storico sia per profilo socio culturale la prima si ferma mentre la seconda travolge impatta coinvolge. Mastrandrea regge pur con qualche esagerazione grottesca. Bravissima la figlia Marcella interpretata da Romana Maggiora. Migliore scena il pranzo tra futuri consuoceri.
Grazie per l'opportunità di esprimere le mie impressioni.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a federico i. »
[ - ] lascia un commento a federico i. »
|
|
d'accordo? |
|
federico i.
|
venerdì 3 maggio 2024
|
purtroppo non abbastanza
|
|
|
|
Interessante la scelta del momento storico legato all'emancipazione elettorale della donna. La pellicola risulta putroppo piatta senza chiaro scuri. La totale mancanza nell'uso delle luci e delle ombre, caratteristica dei film che ritraggono il dopoguerra non permette allo spettatore di immergersi nell'atmosfera alle volte rarefatta che film come "Il ferroviere" di P. Germi hanno invece saputo creare. Il confronto Cortellesi Paola/ Luisa Della Noce non trova equilibrio. Pur interpretando entrambe la medesima figura femminile sia per periodo storico sia per profilo socio culturale la prima si ferma mentre la seconda travolge impatta coinvolge. Mastrandrea regge pur con qualche esagerazione grottesca.
[+]
Interessante la scelta del momento storico legato all'emancipazione elettorale della donna. La pellicola risulta putroppo piatta senza chiaro scuri. La totale mancanza nell'uso delle luci e delle ombre, caratteristica dei film che ritraggono il dopoguerra non permette allo spettatore di immergersi nell'atmosfera alle volte rarefatta che film come "Il ferroviere" di P. Germi hanno invece saputo creare. Il confronto Cortellesi Paola/ Luisa Della Noce non trova equilibrio. Pur interpretando entrambe la medesima figura femminile sia per periodo storico sia per profilo socio culturale la prima si ferma mentre la seconda travolge impatta coinvolge. Mastrandrea regge pur con qualche esagerazione grottesca. Bravissima la figlia Marcella interpretata da Romana Maggiora. Migliore scena il pranzo tra futuri consuoceri.
Grazie per l'opportunità di esprimere le mie impressioni.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a federico i. »
[ - ] lascia un commento a federico i. »
|
|
d'accordo? |
|
|