Amerikatsi

Film 2022 | Commedia, 115 min.

Regia di Michael A. Goorjian. Un film Da vedere 2022 con Michael A. Goorjian, Hovik Keuchkerian, Nelli Uvarova, Narine Grigoryan. Cast completo Genere Commedia, - Armenia, 2022, durata 115 minuti. Uscita cinema giovedì 16 gennaio 2025 distribuito da Cineclub Internazionale. Oggi tra i film al cinema in 6 sale cinematografiche - MYmonetro 3,45 su 10 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento giovedì 9 gennaio 2025

Un ragazzo sfuggito al genocidio armeno negli Stati Uniti torna in Armenia nel '47, dove ad attenderlo trova la dura realtà del comunismo sovietico. Amerikatsi è 82° in classifica al Box Office. mercoledì 29 gennaio ha incassato € 492,00 e registrato 3.163 presenze.

Consigliato sì!
3,45/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA 3,40
PUBBLICO
CONSIGLIATO SÌ
Un grido di libertà autentico e selvaggio. Con una crescente intensità sentimentale e una magica leggerezza.
Recensione di Simone Emiliani
giovedì 9 gennaio 2025
Recensione di Simone Emiliani
giovedì 9 gennaio 2025

Impero Ottomano, 1915. Charlie è un bambino che è riuscito a sfuggire al genocidio armeno nascondendosi in un baule diretto negli Stati Uniti. Dopo oltre trent'anni, nel 1948, torna nel suo paese ma si deve scontrare con la dura realtà del comunismo sovietico sotto Stalin. Una notte viene arrestato dalle guardie sovietiche con diverse accuse come quella di essere una spia americana, venerare entità straniere, diffondere idee anticomuniste e di... indossare una cravatta. Si ritrova così rinchiuso in carcere, condannato ai lavori forzati, preso in giro dalle guardie e i militari che lo chiamano Charlie Chaplin e costretto al giorno del "Ponchik" dove viene picchiato periodicamente da un uomo enorme. Viene poi costretto all'isolamento per evitare di entrare in contatto con gli altri detenuti.

Dalla finestra della sua cella però riesce a osservare quello che avviene nell'appartamento di fronte, nella famiglia di Tigran, l'uomo che lavora nella torre del penitenziario ma ha sempre sognato di fare il pittore. Da lì assiste ai momenti di dolore e di felicità di quella famiglia e ritrova la speranza per un futuro migliore.

Parte dalla dedica al nonno all'inizio dei titoli di coda l'omaggio alle sue origini armene.

Michael A. Goorjian è nato a San Francisco, ha vinto un Emmy nel 1994 per la miniserie David's Mother, è famoso soprattutto in tv per Cinque in famiglia, è stato diretto da Barry Levinson in The Wizard of Lies con De Niro protagonista e come regista si è fatto conoscere soprattutto con Illusion del 2004 che aveva tra i protagonisti anche Kirk Douglas e Bryan Cranston.

In Amerikatsi, che ha anche scritto e interpretato il ruolo del protagonista Charlie, disegna una fiaba amara, carica di violenza (anche fisica) ma anche sognante, dove la Storia è vista prevalentemente attraverso i suoi occhi. Gli altri personaggi appaiono rielaborati, trasfigurati attraverso il suo sguardo. Sono reali ma anche fantasmi. Fanno parte dei ricordi che lo hanno segnato per sempre (il sorriso della madre) ma si presentano anche come improvvise apparizioni (Sona, la mamma di un bambino che ha aiutato e che diventa una figura decisiva nella sua vicenda nell'Armenia sovietica).

La visione soggettiva di Charlie viene potenziata soprattutto da quello che vede dalla finestra nell'appartamento difronte che è il cuore pulsante del film. Può essere interpretato come un evidente omaggio hitchcockiano (La finestra sul cortile) in cui Charlie diventa allo stesso tempo spettatore e regista. Come il fotoreporter Jeff la realtà può confondersi con l'immaginazione. Ma a differenza del protagonista interpretato da James Stewart, Charlie vive in prima persona quella vicenda. Vorrebbe cambiare i destini dei personaggi quando marito e moglie sono in crisi e il corso delle loro storie.

Come Egoyan in Ararat - Il monte dell'arca riporta a galla il genocidio armeno da parte dei turchi nel 1915 ma il suo è essenzialmente un grido di libertà, autentico e selvaggio. Può accadere che la metafora possa essere troppo insistita (il volo della cicogna) e la deformazione grottesca dei personaggi un po' troppo caricata. Ma Amerikatsi trova anche una sua magica leggerezza come, per esempio, nel balletto chapliniano di Charlie con le guardie verso la sua cella e un'intensità sentimentale crescente in tutta la parte finale.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
giovedì 23 gennaio 2025
FinocciAndicapattiEmiliano

Non del tutto onesto forse, se si pensa che seppur fosse stalin, in quel periodo combattè avendo la meglio comunque il fascinazismo, stalin omaccione che in quel periodo per la somiglianza a j. wayne seppur vaga era preso per i fondelli nei balcani non rende del tutto l'dea. Nonostante si ricerchi anche un pò di settacolo per il film.

venerdì 17 gennaio 2025
melania

crudo, realistico, potente

FOCUS
FOCUS
giovedì 18 aprile 2024
Pino Farinotti

Michael A. Goorjian, regista americano di origini armene, ha realizzato Amerikatsi, un film potente e onesto evocando uno dei più efferati delitti della Storia, il genocidio armeno. Il film è stato presentato in anteprima al Woodstock Film Festival e ha vinto il premio come “Miglior film narrativo”. E’ stato candidato agli Oscar fra i film in lingua straniera.  Sarà nella sale italiane in primavera.
Il regista è perfettamente accreditato per questo racconto. E’ un fatto di sua cultura personale e famigliare. I nonni del padre erano miracolosamente sopravvissuti a quello sterminio. Il ragazzo Charlie è protagonista del film. Mentre i soldati ottomani irrompevano nelle case e portavano via gli armeni, Charlie si salvò nascondendosi in un baule che il caso, straordinariamente fortunato, destinava ad essere trasportato negli Stati Uniti.

E’ davvero opportuno, prima di proseguire il racconto, produrre un’istantanea di quella vicenda armena. Col termine “genocidio” oppure “olocausto degli armeni”, si indicano le persecuzioni degli armeni, deportati e uccisi dall’impero ottomano nel biennio 1915/1916. I morti furono più di un milione e mezzo. Gli armeni commemorano quel massacro il 24 aprile. La notte fra il 23 e 24 aprile fu devastante. Vennero arrestatati personaggi della cultura e dell’élite sociale di Costantinopoli. Gli arresti si protrassero per diversi giorni. In un mese oltre mille intellettuali armeni, scrittori, giornalisti, docenti, delegati al parlamento, furono deportati verso l’interno dell’Anatolia e massacrati durante il viaggio. Molti morirono di fame o per sfinimento. Erano presenti, per supervisione, ufficiali tedeschi collegati all’esercito turco. Gli storici rilevarono una analogia, una sorta di prova generale, fra quella marcia della morte, con le marce dei deportati ebrei verso i lager.

Ma il richiamo del Paese e del sangue è forte e Charlie, diventato uomo, decide di tornare nella sua terra. E’ il 1947 e quella nazione è soffocata da un oscurantismo che non fa prigionieri. Fa parte dell’impero sovietico con tutto ciò che il comunismo rappresenta. E’ l’inizio della guerra fredda e Stalin non intende tollerare focolai di democrazia o di affinità con l’Occidente, con L’America. Dunque la sua azione repressiva è impietosa. E Charlie sconta quella dura realtà e ne paga le conseguenze. Viene arrestato col pretesto di portare la cravatta, simbolo di cultura occidentale. Dalla prigione, osservando quel mondo, si rende conto del triste destino della sua terra d’origine. Ma non basta, il regime teme che i modi occidentali dello “straniero” possano influenzare gli altri detenuti e così lo relega in isolamento.  
Ma Charlie, dalla sua identità di uomo libero, cerca di capire. E ciò che scopre sono verità disumane e inaccettabili. 

Michael A. Goorjian ha espresso una visione di quella terra e del mondo che può essere estesa e misurata nella nostra epoca che vive, come non era mai accaduto, di contrasti fra mistiche, culture, Paesi, guerre, rese dei conti che per decenni erano state tenute sopite e che adesso sono esplose. Amerikatsi offre un’indicazione di resilienza onesta e profonda. Porta l’utente a ragionare sul nostro status attuale.
E’ ciò che devono fare le opere, che sia arte, cinema o scrittura.

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
sabato 18 gennaio 2025
Mariarosa Mancuso
Il Foglio

Una storia di famiglia, tra l'Armenia e gli Stati Uniti. Con l'Unione Sovietica di Stalin a fare esplodere situazioni già abbastanza tragiche. Nel 1915 un ragazzino armeno, nascosto dietro un mucchio di masserizie, vede l'esercito Ottomano brutalizzare la sua patria e i suoi concittadini. Riesce a sbarcare negli Stati Uniti senza che nessuno si accorga di lui.

venerdì 17 gennaio 2025
Alessandra De Luca
Avvenire

Nel 1948 un americano rimpatria nel suo paese di origine, l' Armenia, e finisce rocambolescamente in una prigione sovietica nel periodo staliniano. Ma nella sua cella c'è una finestra dalla quale può osservare, come se fosse al cinema, l'appartamento di fronte e scoprire la bellezza della vita e della cultura armena, altrove soffocata dalla cortina di ferro.

venerdì 17 gennaio 2025
Nicolas Rapold
The New York Times

Alla fine degli anni quaranta l'Unione Sovietica invitò gli armeni sparsi per il mondo a tornare nell'Armenia comunista. Goorjian immagina il ritorno in patria di un americano ingenuo e imbranato, Charlie (interpretato dallo stesso regista), rapito da bambino durante il genocidio e cresciuto negli Stati Uniti. Poco dopo il suo arrivo è sospettato di essere un impostore e sbattuto in prigione.

giovedì 16 gennaio 2025
Roberto Nepoti
La Repubblica

Prima produzione armena selezionata nella rosa di candidati agli Oscar per il miglior film straniero, Amerikatsi è una commedia drammatica che alterna tenerezza e nostalgia con momenti di comicità. E che arriva in un periodo di ripresa della diaspora degli armeni dalla regione del Nagorno Karabakh, avvenuta meno di due anni fa. Nel 1915 un ragazzo armeno fugge dalla sua patria brutalizzata dall'esercito [...] Vai alla recensione »

giovedì 16 gennaio 2025
Giovanni Guidi Buffarini
Corriere Adriatico

Il genocidio armeno in apertura_ Il bambino vede la nonna morire, lui è nascosto bene e non lo trovano. Trent'anni dopo, Charlie raccoglie l'invito rivolto da Stalin agli esuli, lascia gli Stati Uniti, torna nell'Armenia sovietica ed è il primo errore. Il secondo errore è un bel gesto che scatena la gelosia immotivata di un funzionano di rango medio alto.

giovedì 16 gennaio 2025
Leonardo Lardieri
Sentieri Selvaggi

Designato dall'Armenia per la corsa al Premio Oscar 2024 come Miglior Film Internazionale e rientrato nella Short List Finale, Amerikatsi è una favola di resistenza post Seconda Guerra Mondiale, nell'Armenia Staliniana. Il protagonista, Charlie, soprannominato dai suoi carcerieri Charlie Chaplin, è scampato al genocidio, riuscendo a scappare da ragazzino negli Stati Uniti, dopo aver visto giustiziare [...] Vai alla recensione »

mercoledì 15 gennaio 2025
Ilaria Falcone
NonSoloCinema

Michael Goorjian, attore, sceneggiatore e regista di origini armene, nato e cresciuto a San Francisco, scrive e dirige (con una dedica al nonno) una commedia malinconicamente chapliniana. Nel 1915 il piccolo Charlie scampa al genocidio armeno, che non risparmia la sua famiglia, nascondendosi clandestinamente in un camion diretto negli Stati Uniti. Porterà sempre nel cuore la frase di sua madre "non [...] Vai alla recensione »

martedì 14 gennaio 2025
Mariuccia Ciotta
Film TV

Non sono i turchi i "cattivi" nel film di Michael A. Goorjian, attore e regista di origini armene, ma gli ottusi e sadici uomini in divisa della Russia stalinista. Infatti, il genocidio del popolo armeno per mano dell'impero ottomano, 1915-1916, è sintetizzato nell'esecuzione di un'intera famiglia vista dal piccolo Charlie attraverso il buco di un baule, destinato agli Stati Uniti; mentre la tragicommedia [...] Vai alla recensione »

lunedì 13 gennaio 2025
Davide Maria Zazzini
La Rivista del Cinematografo

Armenia. 1948. Terminata la guerra, Stalin concede agli armeni scampati al genocidio di rimpatriare nel paese d'origine, ora sotto il regime comunista. Tra loro c'è il vedovo Charlie Bakhchinyan, l'Amerikatsi che, dopo trent'anni negli USA, trova in patria anziché la casa e il lavoro promessi, la reclusione in cella "per propaganda capitalista" conquistata indossando cravatte e disegnando monti.

NEWS
TRAILER
lunedì 9 dicembre 2024
 

Regia di Michael A. Goorjian. Un film con Michael A. Goorjian, Hovik Keuchkerian, Nelli Uvarova, Mikhail Trukhin, Jean-Pierre Nshanian. Da giovedì 16 gennaio al cinema. Guarda il trailer »

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