ivan il matto
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martedì 10 settembre 2024
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freschezza e vitalità targate seventis
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Vi propongo un delizioso cocktail: prendete due parti di American Graffiti di George Lucas, mischiatele con una parte, rispettivamente, di Magnolia (P.T.Anderson), Nashville (R.Altman) e Gioventù Bruciata (N.Ray); otterrete il film più leggero e meno esigente di P.T. Anderson, cioè "Licorice Pizza). 50 anni fa due ragazzi si inseguono dall'inizio alla fine della pellicola, sullo sfondo di una bassa California già location di opere come "America oggi' di Altman e 'Magnolia' dello stesso Anderson. Si parte con il più classico rovesciamento di stereotipi, lui (nientemeno che il figlio di Philip Seymour Hoffman) ha 15 anni; lei (Alana Haim, affermata leader del gruppo rock "Haim", con le sorelle maggiori) ne dichiara sprezzantemente all'altro 25!.
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Vi propongo un delizioso cocktail: prendete due parti di American Graffiti di George Lucas, mischiatele con una parte, rispettivamente, di Magnolia (P.T.Anderson), Nashville (R.Altman) e Gioventù Bruciata (N.Ray); otterrete il film più leggero e meno esigente di P.T. Anderson, cioè "Licorice Pizza). 50 anni fa due ragazzi si inseguono dall'inizio alla fine della pellicola, sullo sfondo di una bassa California già location di opere come "America oggi' di Altman e 'Magnolia' dello stesso Anderson. Si parte con il più classico rovesciamento di stereotipi, lui (nientemeno che il figlio di Philip Seymour Hoffman) ha 15 anni; lei (Alana Haim, affermata leader del gruppo rock "Haim", con le sorelle maggiori) ne dichiara sprezzantemente all'altro 25!...Si attirano, si respingono, non riescono a stare insieme, non riescono a staccarsi l'uno dall'altra. Lungo un percorso senza tempo,ma incastonato con ogni evidenza nei primi anni 70, cercano visibilità e affermazione con esperienze imprenditoriali e umane diverse, ma inesorabilmente parallele. E' insieme un inseguimento amoroso non dichiarato, un diario di formazione sentimentale attraversato da un vento di libertà che trascina via con se. Licorice Pizzaha il cuore di un film piccolo ma la struttura altmaniana di un grande affresco d'epoca. Abitato da personaggi improbabili,ma ben noti nell'immaginario dell'epoca, l'opera passa i rassegna Sean Penn e Tom Waits, Bradley Cooper e lamoglie dello stesso regista. Come in American Graffiti una colonna sonora perenne e il sottofondo di tutta la pellicola, intervallata da sfavillanti hit dei seventis. Licorice Pizza è di una vitalità e una bellezza mostruosi, anche quando mostra un paese bloccato alle pompe di carburante (metaforicamente il camion a marcia indietro guidato dalla grintosa ragazza), improvvisamente senza benzina a causa della crisi petrolifera generata dalla guerra dello Yom Kipput in medio oriente, così come il Presidente Nizon annuncia alla TV.
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cinephilo
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domenica 9 giugno 2024
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siamo lontani dal miglior pta
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Anche il peggior film di PTA resta comunque un film godibile ma questo film presenta una sceneggiatura a dir poco fallace che non può essere compensata del tutto dall'immensa regia di Paul Thomas Anderson che rimane pur sempre un maestro per le trovate a livello visivo. Un film sufficiente che con una scrittura migliore e una migliore caratterizzazione dei personaggi avrebbe potuto significare molto di più.
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sabato 6 gennaio 2024
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film quantistico
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La luna forse non esiste se io non la guardo? E' una domanda ironica di Einstein riferita a Bohr, il quale sosteneva che lo stato delle particelle , in fisica quantistica , ci e' sconosciuto finche' non lo guardiamo per misurarne o la posizione o la velocita' ( solo una delle due, stando al principio di indeterminazione di Heisenberg ). Il film di TPA e' un soggetto indeterminato , sconosciuto, sospeso in un limbo di incertezza quantistica che rimane tale anche ''guardandolo''. E' indefinibile, e' una moneta che gira, della quale non sai dire se e' testa o croce . Grazie
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temat825
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lunedì 6 marzo 2023
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la folle caoticità della giovinezza
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Film sgangheratissimo ma con una sua poetica che, forse, rende funzionale anche la sgangheratezza. Io ho più di 60 anni e questo film, in modo inatteso ma meglio di tanti altri, mi ha fatto riassaporare con struggente nostalgia la folle caoticità che è l'essenza stessa della giovinezza. A lungo indeciso sulla quarta stella, alla fine decido per 3 (ma il mio giudizio è 3,5) perché non sono del tutto sicuro che PTA non volesse soltanto prenderci per i fondelli.
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clarainthesky
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venerdì 4 novembre 2022
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un maestro!
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Ci vorrebbero più registi come p.t.anderson. Ogni film un grande film!
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domenica 28 agosto 2022
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non affascina come vorrebbe( e questo "vorrebbero vede)
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Mi sembra esagerato tutto questo entusiasmo...il film in realtà manca di ritmo. Due ore e passa per una conclusione scontata( il vero amore trionfa...eddai!) . Ti aspetti velocità, gioco incalzante...invece no .la tensione va e viene...i personaggi non innamorano...eppure gli ingredienti c'erano tutti, ma se in un film ti dici, dopo un ' ora, " potrebbe non finire mai" vuol dire che qualcosa non funziona...
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chansgiardinier
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domenica 10 luglio 2022
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succede di tutto ma non te ne accorgi
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133 minuti passati a cercare "il filo nascosto" di questa storia non sono bastati per trovarlo. Per fortuna nel cinema all'aperto dove lo abbiamo visto soffiava una leggera brezza che ha reso il tutto più sopportabile. Ad un certo punto è persino saltato l'audio e per mezz'ora abbiamo avuto la possibilità di abbandonare il ring gettando la spugna. Alcuni l'hanno fatto. Noi no perchè, in fondo, ci sentiamo un po' parenti del Paul Thomas Anderson che ci ha tenuto compagnia con Magnolia e il Filo Nascosto. Che dire ? Che due attori nè bravi nè belli come Cooper Hoffman e Alana Haim si sono inseguiti e mollati per più di due ore senza attizzarci nemmeno per un momento ? Che i personaggi grotteschi dipinti da Penn, Cooper e Waits ci fanno sperare che abbiano partecipato al film gratuitamente ? Che la mania in voga nei film del terzo millennio di spaccare i timpani e qualcos'altro con la musica a palla ( che dovrebbe semmai fare solo da leggero sottofondo ai dialoghi ) va stroncata sul nascere e proibita per decreto ? Veniva voglia di scavalcare le sedie da sagra paesana ed entrare nel film come un Tom Baxter/Gil Shepherd al contrario (remember La rosa purpurea del Cairo ?), consigliare ai due ragazzi di darci un taglio e non cercarsi mai più.
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133 minuti passati a cercare "il filo nascosto" di questa storia non sono bastati per trovarlo. Per fortuna nel cinema all'aperto dove lo abbiamo visto soffiava una leggera brezza che ha reso il tutto più sopportabile. Ad un certo punto è persino saltato l'audio e per mezz'ora abbiamo avuto la possibilità di abbandonare il ring gettando la spugna. Alcuni l'hanno fatto. Noi no perchè, in fondo, ci sentiamo un po' parenti del Paul Thomas Anderson che ci ha tenuto compagnia con Magnolia e il Filo Nascosto. Che dire ? Che due attori nè bravi nè belli come Cooper Hoffman e Alana Haim si sono inseguiti e mollati per più di due ore senza attizzarci nemmeno per un momento ? Che i personaggi grotteschi dipinti da Penn, Cooper e Waits ci fanno sperare che abbiano partecipato al film gratuitamente ? Che la mania in voga nei film del terzo millennio di spaccare i timpani e qualcos'altro con la musica a palla ( che dovrebbe semmai fare solo da leggero sottofondo ai dialoghi ) va stroncata sul nascere e proibita per decreto ? Veniva voglia di scavalcare le sedie da sagra paesana ed entrare nel film come un Tom Baxter/Gil Shepherd al contrario (remember La rosa purpurea del Cairo ?), consigliare ai due ragazzi di darci un taglio e non cercarsi mai più. Abbiamo invece aspettato la fine, sperando con tutto il cuore che Gary e Alana venissero rapiti da Charles Manson o finissero col camion nell'oceano, giusto per ammazzare qualche sbadiglio di troppo. Invece, ahinoi, Paul Thomas Anderson, al centotrentesimo minuto, gira la scena del bacio finale e tutto si compie. Non esprimo voti perchè sono contrario alle stelle, soprattutto nel cinema e nella gastronomia. Diciamo che Licorice Pizza, nel mio firmamento personale, è stata la stella cadente che ad un certo punto ho visto precipitare nel buio al di sopra dello schermo e finire in mare. Niente di personale, eh Anderson.....si fa per parlare
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felicity
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giovedì 30 giugno 2022
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coming of age sentimentale anni 70
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Licorice Pizza è cinematograficamente impeccabile in ogni dettaglio, formale e contenutistico, il film vive e respira i sogni e l'amore dei suoi protagonisti, Gary e Alana, in un racconto sentimentale e di formazione tra i più intimi e genuini dell'autore.
Raccontando le sfide di una giovane relazione, Anderson torna indietro agli anni '70 - alla sua infanzia - per invitare il pubblico in un viaggio d'atmosfera e riscoperta dell'epoca, tra new Hollywood post-hippie e '69, crisi del gas e sogno americano.
Un'opera densa e piacevole, ricca d'empatia e bellezza tra tanti scenari diversi e sipari pronti ad aprirsi e chiudersi continuamente.
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Licorice Pizza è cinematograficamente impeccabile in ogni dettaglio, formale e contenutistico, il film vive e respira i sogni e l'amore dei suoi protagonisti, Gary e Alana, in un racconto sentimentale e di formazione tra i più intimi e genuini dell'autore.
Raccontando le sfide di una giovane relazione, Anderson torna indietro agli anni '70 - alla sua infanzia - per invitare il pubblico in un viaggio d'atmosfera e riscoperta dell'epoca, tra new Hollywood post-hippie e '69, crisi del gas e sogno americano.
Un'opera densa e piacevole, ricca d'empatia e bellezza tra tanti scenari diversi e sipari pronti ad aprirsi e chiudersi continuamente. Ma anche un film dove si corre per avvicinarsi, riscoprirsi e perdonarsi, dove la presenza dell'altro poche volte è messa davvero in discussione.
Chiaro nella sua poetica, cristallino nella volontà di non tradire spirito e contenuto di un viaggio inappuntabile nel senso giovane, naïf ma concreto dell'amore, dove il cinema ricopre assolutamente un ruolo fondamentale. Da non perdere.
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loland10
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lunedì 23 maggio 2022
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liquirizia music
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“Licorice Pizza” (id., 2021) è il nono lungometraggio del regista-sceneggiatore di Los Angeles, Paul Thomas Anderson.
Quando un film ti conquista subito. Dalle prime mosse e inquadrature. Un movimento in avanti seguendo I volti di due ragazzi (Alana e Gary 27 e 15 anni) e I loro discorsi diversi e uguali, diretti e riflessi. Età diversa ma vogliono conoscersi. Lui che cerca lei ma la ragazza è titubante sull'età e di non volersi complicare la vita. Lui insegue il sogno vendendo materassi ad acqua e lei vuole sbarcare il lunario facendo foto ai bambini. Due lavori impossibili da conciliare.
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“Licorice Pizza” (id., 2021) è il nono lungometraggio del regista-sceneggiatore di Los Angeles, Paul Thomas Anderson.
Quando un film ti conquista subito. Dalle prime mosse e inquadrature. Un movimento in avanti seguendo I volti di due ragazzi (Alana e Gary 27 e 15 anni) e I loro discorsi diversi e uguali, diretti e riflessi. Età diversa ma vogliono conoscersi. Lui che cerca lei ma la ragazza è titubante sull'età e di non volersi complicare la vita. Lui insegue il sogno vendendo materassi ad acqua e lei vuole sbarcare il lunario facendo foto ai bambini. Due lavori impossibili da conciliare. Due vetrine vuote che potrebbero riempirsi. Specchio di un'adolescenza cresciuta e di gioventù da inseguire: lì si vuole abbandonarsi al presente/futuro.
Il film di Anderson con un fare guascone e giocoso si riempie da solo e non solo per accumulo di fatti e di minimi episodi. Sembra tutto un gioco: la superficie è ingannevole e ogni cosa rimane con bellezza e suggestione. L’immaginario è visivamente nitido. Una carrellata ripetuta dall’interno verso chi entra in scena è di grande effetto narrativo. Con semplicità disarmante e grandezza usata nel giusto.
Una pellicola artigianale, con ragazzi semi sconosciuti, un’ambientazione accattivante, una musica di gran fascino, dei dialoghi saporiti e inquadrature che rendono il tutto suggestivo e vivo nei ricordi (del regista e anche nostri).
Ecco che un incontro fortuito o quasi, può cambiare il gioco. L’età non è ostacolo ma solo compiutezza di quello che vuoi ottenere. Con coraggio e freschezza giovanile. Un sogno di cinema e di gentilezza estiva dove il ‘tutto’ non è mai finito. Possibile.
Lentamente e con tempi privi di ridondanza, la storia giovanile è invogliante per un giusto modo e persuasivo.
Incontro di riflesso per due ragazzi a cui l’età sembra nasconderci ogni nostro lascito presente.
Caramelle e chewing-gum sono lì tra i denti mentre il palpito narrativo si dimena tra materassi ad acqua e foto per bambini. E’ un sì, tra un dormire evanescente e una foto per un sogno.
Orchidea di sguardi che chiudono e schiudono un film in formazione continua....
Resti e tempi veloci. Tutto in un battibaleno, i discorsi, gli incontri, le vendite, la pubblicità, la musica è quello che scorre davanti a loro. L’età, fresca e pimpante scherza su se stessa e in disincanto (a posteriori) il letto (ad acqua) diventa morbido silenzio dopo cinquanta anni.
Interiore: un film che entra dentro di soppianto come una goccia alla volta. Con piacere.
Casuale, forse tutto casuale: ma che bello rinverdire il cinema con letture e riprese d’epoca.
Epistolare: una storia di messaggi vocali, di chiacchiere volanti e di incontri atemporali.
Pizza: cibo o non cibo; evocazione di luoghi e di vinili in quella California anni settanta.
Licorice (liquirizia)come mito di un’America mista, forse regressa, bassa, guascone e dove ogni segno l’hai già visto e sentito. Siamo nella San Fernando Valley dove qualcosa sta pulsando. E l’immaginario resta, non si ferma (mai a se stante), ma vivo, sogno becero e irreale, in un mercato delle parole utili e inutili e in uno modo di confrontarsi zuccherino e velenoso. Il tragicomico a stelle e strisce è silenzio di strade percorse: in fondo il rumore di acque già ricolme dal loro stesso scorrere. I ragazzi in divenire diventano se stessi, continuamente; cambiano ogni momento il loro nuovo giorno.
Alana Haim (Alana Kane) e Cooper Hoffman (Gary Valentine) incarnano bene insieme tutta la storia:generosi, spontanei, veri senza vezzi e per nulla intimoriti dalla macchina da presa.
Musica: Jonny Greenwood (collaboratore del regista da ‘Il petroliere’) di misura e a misura, si racconta il se stesso senza e con le immagini. I pezzi musicali inseriti sono già storia: da David Bowie a Paul McCartney, da Nina Simone ai Doors.
Regia: Paul T. Anderson si gioca la carta del due senza asso e gira da dieci. Una lezione ‘cinema’ semplice ed efficace, lenta e intensa, di carrello e di animo.
Voto: 9 (**** 1/2) -cinema riposto-
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[+] un vero burattinaio di parole
(di mauro.t)
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pietro passaro
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domenica 15 maggio 2022
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armonie riemerse
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“V’è una nostalgia nelle cose che non ebbero mai un cominciamento” e un rimpianto, aggiungerei, in quelle che si compirono. La camera, quasi fluttuando, segue la sospesa danza dei protagonisti: e il cuore delle cose è la periferia delle stesse, in una Hollywood appena sfiorata di un’età invissuta. Se non altro questo: attraverso la constatazione, il ricordo.
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