ilpiazza
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lunedì 11 novembre 2024
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ottimo per addormentarsi.
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Non mi era poaciuto neanche quello di Linch, questo se possibile è ancora più noioso, nella scala della noiosita' da 0 a 10 corazzate potiempkin, direi 9, pomposo, monotono, incolore, e insapore.
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felicity
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martedì 19 marzo 2024
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eccezionale
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Dune è un poema mitologico, declinato in forma post-moderna. Contiene, come le grandi epopee antiche, molti dei temi della cultura da cui ha preso forma. Allo stesso tempo, è uno dei principali modelli per tutte le storie di fantascienza che sono venute dopo. Non solo un libro inadattabile, dunque, ma il libro che forse più di tutti può ambire allo status di mito, nel senso di narrazione investita di sacralità e significatività.
A livello estetico, il film è eccezionale. La solennità, tutto sommato misurata, può essere malamente interpretata come mancanza di originalità, ma la verità è che la forza di questo adattamento di Dune sta in cose molto più piccole.
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Dune è un poema mitologico, declinato in forma post-moderna. Contiene, come le grandi epopee antiche, molti dei temi della cultura da cui ha preso forma. Allo stesso tempo, è uno dei principali modelli per tutte le storie di fantascienza che sono venute dopo. Non solo un libro inadattabile, dunque, ma il libro che forse più di tutti può ambire allo status di mito, nel senso di narrazione investita di sacralità e significatività.
A livello estetico, il film è eccezionale. La solennità, tutto sommato misurata, può essere malamente interpretata come mancanza di originalità, ma la verità è che la forza di questo adattamento di Dune sta in cose molto più piccole. Nei piccoli dettagli sullo sfondo, nei gesti dei personaggi che hanno tutti, sempre, un significato, nonostante spesso non sia esplicitato. Nella cura con cui una parola, detta in un tal modo, alluda a un mondo intero. In questa storia, d’altronde, il world building non rappresenta una premessa, ma ne è essenza stessa. Quello che manca in un film che forse sarebbe stato meglio chiamare Dune Parte I è, letteralmente, epica. Ma quella verrà, perché a questo punto della storia non era prevista. Questo è il racconto di una crisi, dello smarrimento, di morte e rinascita. L’epica verrà.
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jeanclaude17
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martedì 5 marzo 2024
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che noia, che barba, che noia che barba!
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Sono un grande appassionato di fantascienza, adoro film come Blade Runner, Avatar, Alien e molti altri, ma questo Dune le cui aspettative erano così elevate mi ha veramente deluso, un polpettone lentissimo e soporifero nel corso del quale un intreccio confuso di personaggi, nomi e ruoli che si fatica a seguire se precedentemente non si è letto il libro, cosa che personalmente non ho avuto modo di fare, i primi due terzi del film sono veramente lenti, noiosi fino al sonno, migliora un po' nell'ultimo terzo quando finalmente c'è azione, ma ormai è tardi, ormai il giudizio sul film è bell'e fatto, vogliamo poi parlare dell'attore protagonista? un ragazzino totalmente privo del phisique du role necessario per interpretare il protagonista, personalmente non mi sento di consigliarne la visione.
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Sono un grande appassionato di fantascienza, adoro film come Blade Runner, Avatar, Alien e molti altri, ma questo Dune le cui aspettative erano così elevate mi ha veramente deluso, un polpettone lentissimo e soporifero nel corso del quale un intreccio confuso di personaggi, nomi e ruoli che si fatica a seguire se precedentemente non si è letto il libro, cosa che personalmente non ho avuto modo di fare, i primi due terzi del film sono veramente lenti, noiosi fino al sonno, migliora un po' nell'ultimo terzo quando finalmente c'è azione, ma ormai è tardi, ormai il giudizio sul film è bell'e fatto, vogliamo poi parlare dell'attore protagonista? un ragazzino totalmente privo del phisique du role necessario per interpretare il protagonista, personalmente non mi sento di consigliarne la visione.
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plukenian
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martedì 5 marzo 2024
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il regno del nulla
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Ho visto il film dato in Tv l'altro giorno perchè di andare invece a vederlo al cinema non ci pensavo nemmeno, come mi guardo bene da recarmi in sala per la seconda parte o per la eventuale (speriamo che la WB decida di abortirla) terza. Al punto in cui è arrivato certo cinema contemporaneo, di cui Villeneuve è un campione, viene da chiedersi se i legami con l'arte visiva del passato, anche recente, debbano essere recisi e negati definitivamentre quando si voglia usufruirne senza finire come minimo per adirarsi. Sciatteria e piattezza dei costumi, scenografie squallide, musica ossessiva e piatta, aspetto ordinario delle varie macchine (qui mi riferisco nello specifico proprio alla fantascienza) ecc.
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Ho visto il film dato in Tv l'altro giorno perchè di andare invece a vederlo al cinema non ci pensavo nemmeno, come mi guardo bene da recarmi in sala per la seconda parte o per la eventuale (speriamo che la WB decida di abortirla) terza. Al punto in cui è arrivato certo cinema contemporaneo, di cui Villeneuve è un campione, viene da chiedersi se i legami con l'arte visiva del passato, anche recente, debbano essere recisi e negati definitivamentre quando si voglia usufruirne senza finire come minimo per adirarsi. Sciatteria e piattezza dei costumi, scenografie squallide, musica ossessiva e piatta, aspetto ordinario delle varie macchine (qui mi riferisco nello specifico proprio alla fantascienza) ecc. A questo dunque siamo destinati? Mad Max: Fury Road di Miller o persino The Chronicles of Riddick di Twohy furono delle mere eccezioni? E poco importa se quando si esce dai circuiti principali di distribuzione si scopre che i gioielli vi abbondano, quello è un mondo destinato a rimanere marginale.
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dandy
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sabato 28 gennaio 2023
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di nuovo nel deserto.
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Dopo lo sfortunato film di David Lynch,un altro adattamento dell'omonimo romanzo di Frank Herbert.Come da copione il tumulto sui social non è mancato tra i paladini ad oltranza del film dell'84 e i fan entusiasti del nuovo film del regista di "Blade Runner 2049".A conti fatti questo primo capitolo(tratto dalla prima parte "Il pianeta di Dune")non risulta molto dissimile dall'opera precedente.Il regista(che co-sceneggia)ambisce all'interazione tra le tematiche dell'epica(con rimandi al teatro grego ed elizabettiano ed echi dell'"Odissea")la filosofia(il mito platonico della caverna) e il discorso messianico nella figura di Paul.Con innumerevoli(e ovvi) rimandi al presente(la critica alla tecnologia,la guerra,ritorno alla natura,proto-femminismo ed evidenti allusioni alla comunità islamica nella rappresentazione dei Fremen).
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Dopo lo sfortunato film di David Lynch,un altro adattamento dell'omonimo romanzo di Frank Herbert.Come da copione il tumulto sui social non è mancato tra i paladini ad oltranza del film dell'84 e i fan entusiasti del nuovo film del regista di "Blade Runner 2049".A conti fatti questo primo capitolo(tratto dalla prima parte "Il pianeta di Dune")non risulta molto dissimile dall'opera precedente.Il regista(che co-sceneggia)ambisce all'interazione tra le tematiche dell'epica(con rimandi al teatro grego ed elizabettiano ed echi dell'"Odissea")la filosofia(il mito platonico della caverna) e il discorso messianico nella figura di Paul.Con innumerevoli(e ovvi) rimandi al presente(la critica alla tecnologia,la guerra,ritorno alla natura,proto-femminismo ed evidenti allusioni alla comunità islamica nella rappresentazione dei Fremen).L'amalgamazione di tutto questo non è totalmente riuscita e sono inevitabili gli echi da "Guerre Stellari"(ed anche un pizzico di "Il signore degli anelli"),ma come per film di Lynch lo spettacolo e la magnificenza visiva di scenografie,costumi ed ambientazioni sono innegabili.Meno apprezzabile invece il finale tronco,scelta pretestuosa per garantire la visione del sequel,la cui realizzazione è rimasta incerta fino all'ottimo successo mondiale,a dispetto dell'uscita ritardata dalla pandemia.Oscar per fotografia,colonna sonora,montaggio,scenografia,sonoro ed effetti speciali.
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dandy
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sabato 28 gennaio 2023
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di nuovo nel deserto.
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Dopo lo sfortunato film di David Lynch,un altro adattamento dell'omonimo romanzo di Frank Herbert.Come da copione il tumulto sui social non è mancato tra i paladini ad oltranza del film dell'84 e i fan entusiasti del nuovo film del regista di "Blade Runner 2049".A conti fatti questo primo capitolo(tratto dalla prima parte "Il pianeta di Dune")non risulta molto dissimile dall'opera precedente.Il regista(che co-sceneggia)ambisce all'interazione tra le tematiche dell'epica(con rimandi al teatro grego ed elizabettiano ed echi dell'"Odissea")la filosofia(il mito platonico della caverna) e il discorso messianico nella figura di Paul.Con innumerevoli(e ovvi) rimandi al presente(la critica alla tecnologia,la guerra,ritorno alla natura,proto-femminismo ed evidenti allusioni alla comunità islamica nella rappresentazione dei Fremen).
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Dopo lo sfortunato film di David Lynch,un altro adattamento dell'omonimo romanzo di Frank Herbert.Come da copione il tumulto sui social non è mancato tra i paladini ad oltranza del film dell'84 e i fan entusiasti del nuovo film del regista di "Blade Runner 2049".A conti fatti questo primo capitolo(tratto dalla prima parte "Il pianeta di Dune")non risulta molto dissimile dall'opera precedente.Il regista(che co-sceneggia)ambisce all'interazione tra le tematiche dell'epica(con rimandi al teatro grego ed elizabettiano ed echi dell'"Odissea")la filosofia(il mito platonico della caverna) e il discorso messianico nella figura di Paul.Con innumerevoli(e ovvi) rimandi al presente(la critica alla tecnologia,la guerra,ritorno alla natura,proto-femminismo ed evidenti allusioni alla comunità islamica nella rappresentazione dei Fremen).L'amalgamazione di tutto questo non è totalmente riuscita e sono inevitabili gli echi da "Guerre Stellari"(ed anche un pizzico di "Il signore degli anelli"),ma come per film di Lynch lo spettacolo e la magnificenza visiva di scenografie,costumi ed ambientazioni sono innegabili.Meno apprezzabile invece il finale tronco,scelta pretestuosa per garantire la visione del sequel,la cui realizzazione è rimasta incerta fino all'ottimo successo mondiale,a dispetto dell'uscita ritardata dalla pandemia.Oscar per fotografia,colonna sonora,montaggio,scenografia,sonoro ed effetti speciali.
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sandro64
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mercoledì 22 giugno 2022
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sabbia e poco altro
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Se già la pellicola del 1984, che portò sul grande schermo il romanzo di Frank Herbert, risultava quanto meno enigmatica e sconclusionata, a regnare sovrana c'era almeno quell'atmosfera onirica che solo Lynch sa creare e il film si lasciava ricordare per anni, anche gli effetti speciali non erano affatto male per l'epoca, ma qui tra scene e battute prese in prestito e pennellate assolutamente gratuite aggiunte qua e la, la sceneggiatura povera e insipida si avverte subito e la noia non tarda ad arrivare. A salvare la pellicola e solo l'aspetto tecnico con una grafica e un audio eccellenti, ma è davvero troppo poco soprattutto per confezionare un remake!
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ysf
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domenica 22 maggio 2022
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un rifacimento che dona nuova luce ad un grande classico
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Un film che recupera un grande classico per trasportarlo nel nuovo millennio utilizzando quanto di buono cinematografia, tecnologia e computer grafica hanno da offrire. Le nuove possibilità tecnologiche non sono un pretesto e ad ogni fotogramma si percepisce la volontà di recuperare tutto il possibile della storia originale. Lo spettacolo è potente ed entusiasmante. Si respira la povere di Arrakis e si attendono gli sviluppi inediti della storia già vista negli anni 80. La felice riuscita fa dimenticare che il film è solo una parte del racconto. E' molto facile condividere tutti i riconoscimenti che sono stati assegnati a questa prima parte dell'opera.
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luca scialo
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lunedì 18 aprile 2022
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tra una storia infinita e star wars, con un occhio al mondo reale
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Denis Villeneuve traspone un romanzo degli anni '60 scritto da Frank Herbert, considerato ormai un classico del genere fantascientifico, come già fece ai tempi David Lynch. Forte del sequel quasi impossibile di un cult anni '80: Blade Runner. La pellicola sembra mixare due classici del genere fantascientifico: Una storia infinita e la serie Star Wars. Il primo per le immaginazioni del giovane protagonista di un altro pianeta in difficoltà che chiede aiuto, proprio come Bastian immagina Atreyu e Fantasilandia così il Duca Leto immagina una ragazza dalla carnagione scura e gli occhi azzurri ed il pianeta Arrakis. Il secondo per le ambientazioni stellari. Sebbene manchino simpatici alieni o robot ad accompagnare gli umani o simil tali.
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Denis Villeneuve traspone un romanzo degli anni '60 scritto da Frank Herbert, considerato ormai un classico del genere fantascientifico, come già fece ai tempi David Lynch. Forte del sequel quasi impossibile di un cult anni '80: Blade Runner. La pellicola sembra mixare due classici del genere fantascientifico: Una storia infinita e la serie Star Wars. Il primo per le immaginazioni del giovane protagonista di un altro pianeta in difficoltà che chiede aiuto, proprio come Bastian immagina Atreyu e Fantasilandia così il Duca Leto immagina una ragazza dalla carnagione scura e gli occhi azzurri ed il pianeta Arrakis. Il secondo per le ambientazioni stellari. Sebbene manchino simpatici alieni o robot ad accompagnare gli umani o simil tali. Il canovaccio è quello tipico del genere: durata lunga, risvolti continui che rendono interminabile la trama e che rischiano di far smarrire lo spettatore, un finale che lascia intendere che ci sarà quanto meno un sequel, scenografie ad alto impatto. Sebbene in questo caso coinvolgenti al punto giusto e non fini a se stesse per impressionare lo spettatore, come sovente accade. C'è però anche una morale, che ci rammenta nostro malgrado la realtà. Un pianeta ricco di materie prime appetito da conquistatori esterni. E forse non a caso, così simile a quell'Africa tanto sfruttata nel mondo reale. Gli amanti del genere lo troveranno sufficientemente soddisfacente, gli altri "il solito" film fantascientifico che niente toglie o aggiunge al lungo filone hollywoodiano. Fatto soprattutto di film dimenticabili.
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max
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giovedì 27 gennaio 2022
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troppe aspettative
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Troppo lungo e noioso ,effetti speciali sprecati ,un mix di passato e futuro nei costumi a volte imbarazzante ,un film da non rivedere .
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